MUSEI MINORI E PERIFERICI CALVAGESE E MONTICHIARI ESPERIMENTI DI SOSTENERE
Gentile Tedeschi, leggo che a Calvagese riaprirà in grande stile il museo Sorlini. Mi capitò di vederlo alcuni anni fa e rimasi colpito dalla qualità delle opere esposte. Ci trovai però pochissimi visitatori. Possibile che noi bresciani non sappiamo valorizzare un patrimonio così importante?
Sergio Casali Caro Sergio, anch’io ricordo il «vecchio» allestimento del museo e sono curioso di vedere quello nuovo, che aprirà i battenti il prossimo 31 marzo, dieci giorni dopo l’inaugurazione della mostra su Tiziano e la pittura del Cinquecento tra Venezia e Brescia in Santa Giulia. La collezione di Luciano Sorlini è una tappa utilissima per cogliere proprio i nessi e le differenze fra pittura veneta e lombarda (soprattutto nei secoli successivi al Cinquecento) e rappresenterebbe una degnissima tappa della ricognizione immaginata da Brescia Musei. La sua segnalazione mi consente tuttavia di sottolineare un altro aspetto. Il Garda (con 25 milioni di presenze turistiche all’anno) è una formidabile calamita di visitatori e di curiosità. La sfida è riuscire a convogliare parte di questo pubblico non solo verso i grandi Parchi giochi o l’Arena di Verona, ma anche verso Brescia e alcuni gioielli dell’entroterra gardesano. Mi riferisco, per stare ai musei «minori», alla bellissima casa-museo della Fondazione Ugo da Como a Lonato, al Museo Sorlini di Calvagese e ai Musei Lechi di Montichiari. La prima è una Fondazione di fatto affidata alla regia dell’Ateneo di scienze lettere e arti di Brescia, la seconda una Fondazione privata che perpetua le intuizioni di un mecenate, la terza è una realtà municipale (che nonostante la collocazione periferica ha raggiunto i 20mila visitatori all’anno). Solo la terza realtà fa parte della rete Garda Musei che persegue il lodevole disegno di mettere in rete le realtà culturali che gravitano attorno al lago. Gli strumenti possono variare, l’obiettivo è evidente: far conoscere questo patrimonio diffuso e prezioso non può che far bene al turismo del Garda. E viceversa.