Loggia, decideranno i leader
Il nome da un accordo Salvini-Berlusconi, ma la Vilardi scalpita: via alla campagna
Paola Vilardi freme per dare avvio alla campagna elettorale delle comunali. Ma all’ufficializzazione del suo nome (che sembra ormai certo) manca un ultimo incontro tra i leader di Lega e Fi, Salvini e Berlusconi.
Le alleanze delicate Oltre a Fdi e Nci c’è la civica di Nini Ferrari. Maione al primo turno può correre da solo.
Vilardi Più si aspetta nel confermare il candidato e più sarà difficile iniziare la campagna elettorale
Mentre in consiglio comunale impazza il dibattito sui consigli di quartiere, il capogruppo della Lega, Massimo Tacconi, tiene costantemente monitorato il suo smartphone. A Milano, in via Bellerio, è in corso il consiglio federale del partito. E si attende il «via libera» definitivo sul nome di Paola Vilardi a candidato sindaco ufficiale del centrodestra. A fine serata l’ufficialità tanto attesa non arriva: serve ancora un ultimo e definitivo incontro tra il segretario Matteo Salvini e Silvio Berlusconi, che avverrà nei prossimi tre giorni. Ma nessuno ormai, anche nei vertici del partito, prevede ribaltoni.
Vero è che la Lega nelle elezioni del 4 marzo in città (dato della Camera) ha preso il 23,16% dei voti, quasi bissando gli alleati azzurri (12,37%) ma questo rapporto di forza non dovrebbe portare ad un rimescolamento di carte. Lo impedirebbe il «patto di Arcore» stretto tra i due leader di partito quando hanno deciso le strategie politiche a gennaio: la Lega ha avuto il presidente della Regione (e avrà diversi assessorati chiave), a Brescia il candidato sindaco sarà di Forza Italia. Il nome di Paola Vilardi — avvocato classe 1964, già assessore nella giunta Paroli, in Forza Italia sin dal 1994 — era stato confermato dalla coordinatrice regionale Maristella Gelmini ancora il 10 gennaio. E nonostante qualche maldipancia tra gli stessi consiglieri comunali forzisti (Giorgio Maione e Mattia Margaroli avevano stigmatizzato la mancata collegialità della scelta) non è mai stato messo in discussione. Erano arrivati diversi attestati di stima da parte degli alleati di centrodestra ma vero è che la Lega si era «riservata» di sancire l’ufficialità di quel nome subito dopo le elezioni. Ma i due potenziali candidati sindaco della Lega, Simona Bordonali e Fabio Rolfi, hanno imboccato altre strade: la prima è stata eletta alla Camera; il secondo — recordman di preferenze per il suo partito — si prepara a fare l’assessore all’Agricoltura in Regione. Certo, ci sarebbe il nome di Tacconi, ma — dicono fonti vicine a via Bellerio — non scalzerà quello della Vilardi.
Il rapporto di forza emerso nelle urne nove giorni fa, si farebbe comunque sentire in caso di vittoria del centrodestra. Alla Lega andrebbe il vicensindaco (probabilmente lo stesso Tacconi) ma anche assessorati di peso, tra i quali certamente Ambiente e Sicurezza. Centrodestra bresciano che non vede l’ora di iniziare la campagna elettorale: «È evidente che più si aspetta ad ufficializzare il nome del candidato e più diventa difficile iniziare la campagna elettorale» commenta Vilardi. Va definita in fretta anche la geografia degli alleati «minori»: oltre a Fratelli d’Italia e Noi con l’Italia ci sarebbe anche la civica di Nini Ferrari (X Brescia Civica). La sorpresa potrebbe arrivare dal «peroniano» Maione,che potrebbe correre, al primo turno, con una sua civica, per poi convergere sulla Vilardi al ballottaggio.