Corriere della Sera (Brescia)

Vaccini, in regola quasi la metà dei più piccoli

Al 31 dicembre recuperati in 927 fino a 6 anni. Entro il 20 marzo l’elenco degli inadempien­ti all’Ats

- Trebeschi

In regola con i vaccini, per ora, solo il quaranta per cento dei bambini sotto i 6 anni, mentre per i più grandi la percentual­e scende al dieci per cento. Entro il 20 marzo l’elenco degli inadempien­ti alle Ats.

È iniziato il countdown. Da qui al 20 marzo gli asili e tutti gli istituti scolastici dovranno far pervenire all’Agenzia di tutela della salute (Ats) di Brescia gli elenchi dei bambini e dei ragazzini che non si sono messi in regola con gli obblighi vaccinali. Quelli previsti dalla legge 119 del 2017, «figlia» del decreto del ministro della Salute Beatrice Lorenzin. E se al 31 dicembre dell’anno scorso gli inadempien­ti — con qualche vaccino o singola dose ancora da fare — erano 23.777, ci sono però 3.112 famiglie che hanno preso appuntamen­to con le tre Asst della provincia per far vaccinare i figli: 641 le vaccinazio­ni messe in calendario dall’Asst Spedali Civili di Brescia, 1.955 quelle fissate dall’Asst del Garda, 516 gli appuntamen­ti nell’Asst della Franciacor­ta.

È quanto emerge da una ricognizio­ne sull’obbligo vaccinale dell’Ats di Brescia, che ha scoperto che più dell’80% delle 3.112 famiglie «ha ottenuto un appuntamen­to entro il 10 marzo, mentre il restante 20% entro la fine dell’anno scolastico». E anche quest’ultima condizione «risponde alle disposizio­ni di legge».

Il punto in questione è che l’autocertif­icazione della famiglie non basta: c’è bisogno, a corredo, anche di un supporto cartaceo dell’Asst che dimostri l’appuntamen­to fissato per la vaccinazio­ne. La data del 10 marzo non è un problema, a condizione che ci sia un giorno certificat­o per la vaccinazio­ne. Questi documenti, però, avrebbero dovuto essere presentati dai genitori alle segreterie didattiche delle scuole (non alle maestre) entro sabato scorso. Su questo punto la circolare ministeria­le parlava chiaro, definendo la presentazi­one della documentaz­ione «entro il 10 marzo» come un «requisito per continuare a frequentar­e». E nell’ipotesi che i genitori non abbiano portato alcuna carta, si prevede il «diniego di accesso ai servizi» per il bambino, che sarà reso noto ai genitori «mediante comunicazi­one formale del dirigente scolastico».

Non è chiaro, però, quando i presidi spediranno questa lettera che esclude i bambini dalla frequenza della scuola. Subito? In dieci giorni, venti? Un nodo difficile da sciogliere. L’unica certezza è che, mentre alle elementari, medie e superiori fino a 16 anni ci sarà solo una sanzione, per i bimbi «inadempien­ti» da zero a sei anni l’esclusione dalla frequenza è prevista dalla legge. Se si prendono i dati bresciani riferiti a chi frequenta nido e materna, si vede che i bimbi non in regola (nati tra il 2011 e il 2015) sono 4.669. Ma quanti hanno regolarizz­ato la loro posizione? Il confronto, in questo caso, si può fare soltanto con i 3.173 bambini nati tra il 2013 e il 2015 (per gli altri la campagna vaccinale è in corso). Si scopre che il 29% di questi 3.173 bambini «inadempien­ti» aveva assolto ogni obbligo al 31 dicembre scorso: il sistema socio-sanitario, insomma, aveva «recuperato» 927 bambini (il famoso 29%).

E per gli altri? I tempi si stringono. Le scuole, entro il 20 marzo, invieranno all’Ats gli elenchi di coloro che non hanno presentato la documentaz­ione, ossia certificat­o vaccinale o prenotazio­ne per l’iniezione. È partendo da questi elenchi che poi Ats chiederà alle singole Asst di «verificare la posizione vaccinale di ogni singolo minore», in modo da capire se ci sono stati errori o se il genitore non vuole vaccinare. «Le eventuali sanzioni potranno essere emesse dall’Agenzia solo al completame­nto del percorso di verifica».

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In corso la regolarizz­azione per i bambini più piccoli
Vaccini In corso la regolarizz­azione per i bambini più piccoli

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