Il tram sarà realtà, grazie ad Fs
Tav per Verona, Mazzoncini:«Contratto per Pasqua, inizio lavori entro fine anno»
Brescia non ha avuto peso politico nel governo uscente. Ma avere un bresciano a capo delle Ferrovie dello Stato è servito. La società guidata da Renato Mazzoncini ha un ambizioso piano di rilancio del trasporto locale su ferro in tutta Italia (2,3 miliardi in 10 anni), ma metterà Brescia in cima alla sua agenda, co-progettando le due linee tram per coprire le zone della città non servite dal metrò. La prima dall’Oltremella alla Fiera, la seconda da via Valcamonica a Sant’Eufemia. Dei 380 milioni necessari metà verranno richiesti a fondo perduto al ministero, gli altri saranno anticipati da Fs, ha garantito Mazzoncini, che ha confermato i lavori per la Tav verso Verona: «Dopo Pasqua la firma del contratto, i cantieri entro fine anno».
Alla fine del convegno sui 110 anni di trasporto pubblico a Brescia, il sindaco Del Bono se lo lascia (giustamente) scappare: «Siamo stati fortunati ad aver incrociato sulla nostra strada Renato Mazzoncini». E già, perché l’ingegnere bresciano, amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, ieri ha annunciato una notizia capitale per il futuro amministrativo della città: Fs coprogetterà e contribuirà alla realizzazione delle due linee tram decise dalla Loggia nel suo piano urbano della mobilità sostenibile (Pums), per coprire i territori a ovest e sud non coperti dal metrò. La prima che dalla Pendolina scende in centro, in stazione e si collega alla Fiera passando da via Orzinuovi; la seconda che da via Valcamonica arriverà a Sant’Eufemia.
«Prima di Pasqua chiuderemo l’accordo con il Comune e Brescia Mobilità con la quale prepareremo lo studio di fattibilità, che concluderemo entro fine anno. Lo faremo il prima possibile per poi chiedere finanziamenti a fondo perduto al ministero per vincere la concorrenza di altri enti locali». Mazzoncini prometmenti te un’accelerazione sui tempi: «Il 2019 può essere l’anno in cui si avvia una gara per una finanza di progetto». Le due linee hanno un costo preventivato di 380 milioni. Dove reperire le risorse? L’ad di Ferrovie è chiaro: «Dobbiamo riuscire a portare a casa il 50 o 60 per cento a fondo perduto dal ministero (ha stanziato 100 milioni l’anno fino al 2033 per far fare all’Italia la cura del ferro, ndr) poi dobbiamo trovare le altre risorse. Fs ha stanziato 2,3 miliardi di euro nei prossimi dieci anni per potenziare le infrastrutture ferroviarie e tramviarie e quindi saremmo in grado di coprire integralmente l’altra parte». Musica per le orecchie del sindaco ma anche un assist indiretto non da poco in vista dell’appuntamento elettorale di maggio.
Ma le due linee tram sono solo una parte del potenziamento del trasporto pubblico locale su ferro. Altro punto chiave è una rete di treni metropolitani che collegheranno la città all’hinterland e alla provincia: «Si partirà con il potenziamento dei collega- con Rovato, sulla linea storica Milano-Venezia» ricorda Mazzoncini; ma ci saranno treni ogni mezz’ora anche per Castegnato, sulla linea per Iseo-Edolo. Più avanti poi ci sarà il potenziamento e l’elettrificazione della linea per Parma che andrà a servire anche la Fiera e l’aeroporto di Montichiari. Una serie di investimenti che ha una forte valenza ambientale, ha ricordato il rettore Maurizio Tira: i soldi investiti nel trasporto pubblico sono soldi risparmiati in sanità, «visto che i danni genetici causati dalle polveri sottili sono stati dimostrati in ricerche condotte dall’università di Brescia». E in questo senso, ricorda Flavio Pasotti, presidente di Metrò Brescia, «il metrò è un investimento e non un debito».
Fs non rinuncia però all’alta velocità. La Tav per Verona partirà entro fine anno assicura Mazzoncini: «Serve solo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della delibera della Corte dei Conti e poi, subito dopo Pasqua, firmeremo il contratto con CepavDue. L’apertura dei cantieri? Entro la fine dell’anno».
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Maurizio Tira
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