An Brescia perde ma spera ancora
«Le classiche mi aspettano». La bronchite ha compromesso la Tirreno-Adriatico
L’An Brescia cade 10 a 7 in casa dello Jug Dubrovnik.Le calottine bresciane, superate in classifica proprio dallo Jug, retrocedono in quarta posizione nel girone di Champions. Quando mancano 4 gare, sono ancora intatte le speranze di qualificazione alla Final Eight.
«Le Classiche mi aspettano». Parola di Sonny Colbrelli. Non è, però, al meglio a causa di una bronchite fastidiosa che ha compromesso la sua Tirreno-Adriatico. L’ultima giornata ha dato forfait, ha fatto le valigie ed è tornato a casa per ricaricare le batterie in vista del suo primo grande appuntamento stagionale.
Sabato arriva la MilanoSanremo con la quale ha un conto aperto. Con i suoi 291 chilometri è la classica più lunga del panorama internazionale: dal capoluogo lombardo i ciclisti, dopo sette ore in sella, approdano sulla riviera ligure. Il valsabbino, sesto nel 2014, vorrebbe riportare indietro le lancette dell’orologio al 18 marzo 2017. «Con il senno di poi ho sbagliato a seguire la fuga di Sagan e ho finito la benzina». Per la cronaca, sul traguardo di via Roma si impose il polacco del team Sky, Michal Kwiatkowski, proprio davanti al fuoriclasse slovacco. Se la salute non gli permette grandi voli pindarici, il campione non cerca mai degli alibi.
«Non sono al 100%, ma diciamo che sono cose che possono capitare. Fa parte del gioco. Voglio ugualmente primeggiare. Ho sofferto il passaggio alla Tirreno-Adriatico, adesso sto cercando di recuperare le forze». In molti si aspettano un ulteriore salto di qualità da parte del giovane che il 17 maggio compie 28 anni. Nel 2017 ha vinto una corsa World Tour (la seconda tappa della Parigi-Nizza) e ha trionfato alla Freccia del Brabante e alla Coppa Bernocchi, nel 2018 ha iniziato con un successo al Dubai Tour scattando nel finale su uno strappo di 200 metri molto duro.
È sicuramente il segnale di una gamba che gira. Poi c’è stata la parentesi sfortunata delle Strade Bianche prima della già citata bronchite che ha ridotto il suo ottimismo. Il «Cobra» ha mosso i primi passi nel Team Valsabbia, poi il passaggio con il Team Bardiani Csf agli ordini di padre e figlio Reverberi, prima della consacrazione con il tesseramento, lo scorso anno, con la Bahrain Merida.
Oggi ha la fortuna di poter contare su una squadra completa che può schierare atleti del calibro di Vincenzo Nibali, Domenico Pozzovivo e Franco Pellizzotti. «Siamo davvero un bel team. Domenica — continua — abbiamo diverse soluzioni nell’arco sia in salita con Vincenzo sia in volata». La speranza è che lo Squalo di Messina possa fare una selezione, mettendo in difficoltà i velocisti puri per permettere, poi, a Colbrelli di dire la sua in una volata ristretta. La sua carriera è in continua crescita. Nel preparare la stagione, prima in Croazia e poi al caldo di Tenerife e di Dubai, ha curato ogni dettaglio, perché «bisogna sempre cercare di migliorare gli aspetti negativi dell’anno prima. Perfezionarsi è fondamentale: a questo livello sono le piccole cose che fanno la differenza».
Se c’è un aspetto sul quale ha insistito è senza dubbio la capacità di resistere alle pendenze. Solo così può puntare, senza indugi, alle grandi Classiche del Nord. «Non mi na- scondo. Mi spiace per questa prima uscita, ma mi servirà sicuramente lo stesso. Tra le gare, se posso scegliere, seleziono l’Amstel (terzo nel 2016) con la quale ho un buon feeling e il Fiandre. Sono pronto a giocarmi le mie carte».
Dalla città dei fiori con vista sui Paesi Bassi e sul Belgio, il paradiso dei fiori, in una stagione che lo vedrà ritornare anche sulle strade del Tour de France con obiettivi importanti: «Ho maggiore esperienza, non sono più un debuttante».
Colbrelli Non sono al 100%, ma diciamo che sono cose che possono capitare. Fa parte del gioco. Ma voglio ugualmente primeggiare