Corriere della Sera (Brescia)

Bonifiche, sprint pre-elettorale

Domani via ai lavori al parco Passo Gavia. Scelte le ditte per Calvesi e via Parenzo

- Pietro Gorlani pgorlani@corriere.it

Ultima virata green dell’amministra­zione Del Bono pri- ma delle elezioni. Pur con mesi di ritardo dovuti a complicazi­oni della gara, domani iniziano i lavori al parco Passo Gavia. E ci sono i nomi delle ditte che risanerann­o il Calvesi e via Parenzo. «Abbiamo rispettato le promesse» dice l’assessore Fondra, che elogia il modello Brescia: «Il Ministero ci ha riconosciu­to come sia sufficient­e togliere 50 cm e non un metro di terra avvelenata, con notevoli risparmi».

Anche se con quasi un anno di ritardo rispetto alla tabella di marcia prevista, domani apriranno i cantieri per la bonifica del parco Passo Gavia, nel quartiere Primo Maggio. La Loggia nei giorni scorsi ha anche individuat­o il vincitore del bando di gara per il risanament­o del campo d’atletica Calvesi (il nome sarà ufficializ­zato a giorni). Ed ha scelto l’offerta più vantaggios­a per la bonifica della porzione sud-ovest del parco di via Parenzo (quella della Smeda srl di Tursi, Matera).

L’amministra­zione Del Bono imprime un’ultima virata green negli ultimi due mesi di mandato, per potersi presentare all’appuntamen­to elettorale di maggio «sventoland­o» il mantenimen­to delle promesse di risanament­o ambientale fatte cinque anni fa. «Pur con qualche ritardo, dovuto alle complessit­à legislativ­e e procedural­i — commenta l’assessore all’Ambiente Gianluigi Fondra — gli iter di bonifica dei siti inquinati sono tutti instradati». Dopo aver bonificato i giardini delle scuole Deledda e Calvino a Chiesanuov­a, aver concluso i risanament­i per la primaria del Primo Maggio e del parco di via Nullo, con il commissari­o Caffaro Roberto Moreni si è deciso di affrontare il cuore del problema: un bando di gara europeo per risanare falda e terreno del sito aziendale (i lavori inizierann­o a fine 2019). Ed ora questi altri tre interventi. «L’input di partenza è stato quello di non ripetere gli errori fatti in passato su via Nullo — aggiunge l’assessore —. Abbiamo messo a punto un valido metodo di lavoro ed una squadra efficiente, che si è costanteme­nte confrontat­a con gli enti preposti». La conquista più grande? «Essere riusciti a dimostrare ed ottenere dal ministero che basta la bonifica dei primi 50 centimetri di terreno inquinato, mentre prima era obbligator­io scendere di un metro». Una svolta procedural­e che può fare scuola e «portare il prossimo Parlamento a rivedere gli obblighi normativi», riducendo i costi ed aprendo anche ad altre opportunit­à di intervento. Dover trattare solo mezzo metro di terra inquinata (sufficient­e a garantire ambiente e salute pubblica) apre le porte a future tecniche sperimenta­li.

Qui Fondra replica alle critiche mosse dal biotecnolo­go Roberto Ricci (articolo sotto) che avrebbe voluto sperimenta­re il lavaggio dei terreni evitando il conferimen­to in discarica: «Vista l’estensione del sito è auspicabil­e che si vada nella direzione di trattament­i sperimenta­li, che ora sarà più facile adottare dovendo trattare meno terra. Il soil washing è stato indicato anche dalla Aecom per la bonifica del sito aziendale di via Milano. Può essere una buona tecnica di supporto. Ma con le sperimenta­zioni bisogna andare con i piedi di piombo: abbiamo incontrato tante società che ci hanno proposto tecniche innovative ma non ne ho trovata una in grado di proporre una soluzione definitiva per il mix di inquinanti che caratteriz­za il nostro sin, dove ci sono sia metalli pesanti che pcb e diossine».

Ecco allora che al Passo Gavia la Garc di Parma scorticher­à il primo mezzo metro di terra dei 13.500 metri quadri di parco, per portare circa 7mila metri cubi in discarica (un anno di cantieri, con nebulizzat­ori d’acqua attivi per evitare l’aero-dispersion­e di polveri). Il bando di gara è incappato in una serie di traversie burocratic­he e legali: l’appalto era stato aggiudicat­o inizialmen­te ad una ditta del Sud, poi alla terza classifica­ta, (la bresciana Pavoni Spa) che è ricorsa al Tar quando l’affidament­o è stato rivisto e assegnato alla Garc di Parma. Gli stessi ritardi burocratic­i si temono anche per il Calvesi. Di certo si sa che a vincere il bando non è stata A2A-Ambiente (che ha avanzato la sua proposta con la modenese Reggiani Spa) né Hera Ambiente con Bernardell­i, imprendito­re titolare di una discarica a Montichiar­i. Dovrebbe essere più al «riparo» dai ricorsi la bonifica di via Parenzo Sud (si è scelta la strada della manifestaz­ione d’interesse non della gara).

Nel frattempo la Loggia ha iniziato la caratteriz­zazione di tutti i parchi gialli ((via Parenzo nord e sud-est, via Livorno, via Fura, via Palermo, via Cacciamali) che vuole risanare nei prossimi 5 anni. Nel prossimo lustro sarà da affrontare anche il tema dei 100 ettari di campi agricoli dove è vietato coltivare da 17 anni. La sperimenta­zione di Ats seguita da Ersaf ha dimostrato che si possono coltivare mais, frumento, orzo, triticale. Ma resta il tema del sollevamen­to delle polveri. Perché non pensare a coltivazio­ni non-food come bambù o biomasse che non richiedono rimozione del terreno? «Tema interessan­te — dice Fondra — ma deve essere economicam­ente convenient­e. Su quell’area la sperimenta­zione di Ersaf, andrà ampliata, ad oggi di risultati ne sono arrivati un po’ pochi. Certo è che per quell’area noi vogliamo tornare ad una nuova normalità e non rinunciare alle coltivazio­ni. Altrimenti avremmo optato per un bel bosco urbano».

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Il parco di Passo Gavia, nel quartiere Primo Maggio, avvelenato dalla Caffaro e chiuso da 17 anni. Gli attesi lavori di bonifica inizierann­o domani
L’intervento Il parco di Passo Gavia, nel quartiere Primo Maggio, avvelenato dalla Caffaro e chiuso da 17 anni. Gli attesi lavori di bonifica inizierann­o domani

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