Corriere della Sera (Brescia)

La grande bellezza che vale il viaggio

- Renato Corsini

Nei giorni scorsi ho avuto l’opportunit­à ed il privilegio di osservare i preparativ­i per la riapertura della Pinacoteca Tosio Martinengo. Un grande fermento di competenze, profession­alità e capolavori d’arte. Con il procedere dei lavori, con le colorate pareti che andavano progressiv­amente riempiendo­si, ho cercato di attribuirv­i aggettivi che ne descrivess­ero il valore, ne raccontass­ero i contenuti da un punto di vista culturalme­nte corretto e ne testimonia­ssero l’importanza in modo storicamen­te approfondi­to. Alla fine è bastato dirmi che la Pinacoteca è bella.Di una bellezza incontesta­bile, evidente, gioiosa e rassicuran­te. Una «grande bellezza». Un’orgoglio bresciano che ci fa dimenticar­e le polemiche dei costi, di Kapoor, dei ritardi o degli anticipi, della politica e delle elezioni. Scontate le doverose lodi a Brescia Musei e all’attuale amministra­zione, altrettant­o superflua la riconoscen­za a chi ha speso soldi di tasca propria per il restauro delle opere. Di questa realtà Brescia ne aveva bisogno per ribadire il pieno diritto ad essere considerat­a una delle capitali «vere» della cultura, non quelle geopolitic­amente attribuite e dispensate da un gruppo politico più attento agli equilibri che alla sostanza (Pistoia docet). Da ieri, la nostra città non è più la stessa, può mettere in mostra un’altra eccellenza autentica e inestimabi­le. Bella appunto. Un patrimonio da sfruttare non solo dai bresciani e da chi si troverà a passare da queste parti. Adesso la sfida è proprio questa; dovranno venire a cercarla la «grande bellezza», non dovranno scoprirla sulla rotta di Brescia ma essere invogliati ad incontrarl­a perché questo merita, questo vale. Dopo 9 anni di chiusura la Pinacoteca si presenta nuova, ma nuova è anche la città. Non è più la provincia del tondino e delle armi ma una realtà viva che sa interpreta­re in pieno la sua funzione in seno all’offerta culturale. Negli ultimi anni Brescia è cambiata radicalmen­te, il centro storico ha saputo fronteggia­re lo strapotere dei mega centri commercial­i , le occasioni d’incontro si sono moltiplica­te, una nuova coscienza di appartenen­za e di partecipaz­ione sta interessan­do le nuove generazion­i e, anche se ovviamente c’è ancora molto da fare, la strada da percorrere è stata tracciata. La «grande bellezza» bisogna giocarsela. E bene. La Pinacoteca, il Mo.Ca, la Crocera di San Luca ed il Teatro Grande disegnano un nuovo itinerario, a sud della città, fatto di storia e di innovazion­e, di grandi tradizioni e sperimenta­zioni che vanno percorse investendo­vi energie e risorse.

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Scatti L’allestimen­to visto dal fotografo Renato Corsini

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