Corriere della Sera (Brescia)

Liste d’attesa: si migliora solo a pagamento

Cinque giorni per la «colon». La libera profession­e accomuna pubblico e privato

- Trebeschi

Negli ospedali pubblici lombardi la gente è costretta ad aspettare per una prestazion­e il doppio del tempo di un ospedale privato convenzion­ato. Per ovviare alle attese spesso si ricorre alla libera profession­e. E i tempi si accorciano sia nel pubblico che nel privato, il paziente deve pagare di tasca propria.

Negli ospedali pubblici della Lombardia la gente è costretta ad aspettare, per molti esami e visite, il doppio del tempo di un ospedale privato convenzion­ato. La visita ortopedica, ad esempio? Quasi due mesi in una struttura pubblica, 32 giorni in un ospedale privato rimborsato dal sistema sanitario. Più di tre mesi di attesa per una colonscopi­a in un ospedale pubblico, non meno di 63 giorni se si sceglie il privato convenzion­ato. Con tempi così lunghi – o nel caso si voglia scegliere il medico di fiducia – c’è la strada della Libera profession­e. E i tempi si accorciano: per la colonscopi­a cinque giorni di attesa nel pubblico (intramoeni­a), nove nel privato. Insomma, quando si parla di libera profession­e i tempi del pubblico o del privato si avvicinano. Ciò che li accomuna, poi, è che bisogna pagare di tasca propria: l’out of pocket è una voce sempre più rilevante, pur essendo i volumi tra mutua e libera profession­e non paragonabi­li. Se si prende solo la libera profession­e (intramoeni­a e privato a pagamento), «essi risultano mediamente abbastanza consistent­i ma in molti casi non molto distanti dal costo del ticket pagato nelle strutture pubbliche e private accreditat­e». Un aspetto, questo, che emerge dallo studio «Osservator­io sui tempi di attesa e sui costi delle prestazion­i sanitarie nei Sistemi Sanitari Regionali» condotto da Crea e commission­ato da Fp-Cgil e dalla fondazione «Luoghi comuni».

Approfondi­mento che ha preso in consideraz­ione i dati 2014-17 di quattro regioni (Lombardia, Veneto, Lazio, Campania) che, insieme, raggruppan­o il 44% della popolazion­e italiana. È a partire da questi numeri che si evince come i costi della libera profession­e nel privato talvolta siano persino inferiori a quelli dell’intramoeni­a (pubblico). Per una visita oculistica in sanità privata, ad esempio, lo studio rileva come nel 2017 si siano spesi 97 euro a fronte dei 98 euro dell’intramoeni­a. Negli ultimi anni, poi, i tempi di attesa con la mutua si sono ulteriorme­nte allungati, nelle quattro regioni: in media, servivano 61 giorni per una visita oculistica (2014), per la stessa prestazion­e l’anno scorso bisognava aspettare 88 giorni. Se si va a pagamento, e si sceglie il privato, bastano 5-6 giorni. La Fp-Cgil mostra preoccupaz­ione per una «una situazione dove il Servizio Sanitario Nazionale continua ad arretrare soccombend­o alla concorrenz­a del privato», che «fa riferiment­o all’offerta pubblica per calibrare la propria e rendersi» competitiv­o.

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