Pratiche digitali per le imprese 43 Comuni convenzionati con Cdc
Grazie alla diffusione del «Suap» quasi azzerato l’uso della carta
Da mesi il mondo produttivo invoca una serie di passaggi per ridurre la burocrazia, ma uno di questi processi è già in atto: la digitalizzazione di alcuni settori della Pubblica amministrazione. Sono sempre di più i Comuni che si «alleano» con la Camera di Commercio di Brescia per velocizzare e standardizzare le pratiche alle imprese, attraverso lo Sportello Unico per le Attività Produttive (Suap). Se nel 2014 erano 31 i municipi che si erano convenzionati con la Camera di commercio, l’anno scorso quelli che hanno scelto di utilizzare l’applicativo camerale («Impresa in un giorno») sono diventati 43.
A dimostrazione che la piattaforma Suap gestita dalla Camera di Commercio aiuta i dirigenti degli enti locali e facilita gli stessi imprenditori: l’applicativo, infatti, risponde alle richieste delle nuove norme – si pensi solo alle modifiche della Legge Madia –, permette di trovare una modulistica aggiornata e svolge, indirettamente, una funzione di archivio digitale del singolo Comune. Sarà anche per questo che i numeri sono cresciuti: 8.564 le pratiche dei comuni bresciani gestite con l’applicativo camerale nel 2016, 11.233 quelle registrate l’anno scorso. La convenzione con via Einaudi è stata siglata da 43 comuni che raccolgono, sul proprio territorio, il 45% delle imprese bresciane attive: c’è Adro, tra i primi ad aderire, ma anche Calcinato, Chiari, Ghedi, Manerbio, Montichiari, Salò e, poi, tanti comuni più piccoli. Nel 2014 è entrato in convenzione anche il capoluogo, dove alla voce «Suap» tutto è ormai digitalizzato (si pensi alle 700 domande telematiche per la fiera di San Faustino).
Il processo non spaventa le imprese: sono 6.200 le pratiche trattate l’anno scorso dai funzionari della Loggia. E le consulenze esterne in questo settore? Azzerate. A Brescia, con il Suap, la carta non si usa più «e questo – spiega il responsabile del Comune di Brescia Marco Colosio – determina trasparenza ed efficienza».
Un vantaggio per tutti, Pa e impresa: non viene chiesto un documento più del dovuto. Quando tutto è telematico, il vantaggio è che i sistemi si parlano. Si risparmia tempo e si evitano errori nella compilazione e nei pagamenti. Stesso discorso per il «Fascicolo informatico d’impresa», partito in via sperimentale alcuni anni fa e che la Regione vuole estendere a tutti i Comuni, in via obbligatoria. Sul «fascicolo» il Comune di Brescia fu pioniere in Lombardia, tra i primissimi. E lavorò bene. Tanto che la Regione stessa gli ha riconosciuto la «best practice» in questo settore. (m.tr.)