Salvini scioglie la riserva: «Vilardi è il nostro candidato»
Galperti: ripartiamo dalla tenuta in città, siamo un riferimento nazionale
«Ho detto a Paolo Grimoldi (Commissario della Lega Lombarda, ndr) di telefonare a Paola Vilardi: per noi della Lega è lei il candidato sindaco di Brescia». Alla vigilia dell’insediamento delle Camere, Matteo Salvini è a Viterbo e in serata, fra una stretta di mano e un selfie, parla di Brescia e scioglie la riserva in una dichiarazione che in tanti auspicavano. «Per me non ci sono problemi su Paola Vilardi» ribadisce e conferma l’appoggio della Lega all’avvocato di Forza Italia per la corsa a Palazzo Loggia. È quello che il centrodestra bresciano at- tende dal 5 marzo, quando, ad esito delle politiche consolidato, era la Lega a dover dire se onorare il patto di Arcore secondo il quale se Fontana era l’uomo per la Regione, l’antagonista di Del Bono a Brescia avrebbe dovuto essere un candidato azzurro. L’exploit leghista aveva complicato un po’ le cose, ma alla fine Paola Vilardi è rimasta l’unico nome sulla piazza. Ora potrà partire ufficialmente la campagna: se si vota a maggio, i tempi per pianificare la corsa sono piuttosto stretti. (m.tor.)
Non è andata bene per il centrosinistra. Il Movimento Cinquestelle è stato il vincitore delle elezioni, il Pd e la sinistra hanno dovuto masticare amaro. Ma a Brescia non è tempo di piangersi addosso, ci sono le elezioni comunali e un’esperienza di governo da riconfermare. Non cerca scappatoie e parla di un risultato politico netto che mette all’opposizione il Pd a livello nazionale Antonio Vivenzi vicegretario del Pd bresciano e invita a guardare avanti: «Abbiamo l’orgoglio di un partito che ha fatto tanto, non dobbiamo piangerci addosso, ma ripartire per capire dove abbiamo sbagliato, che errori sono stati fatti» dice Vivenzi ricordando che il Pd dal 2013 in poi si è impegnato «al massimo per far uscire l’Italia dalla crisi» assumendosi «la responsabilità non di calcoli politici, ma delle cose dette in campagna elettorale». E adesso? A Brescia, anticipa Vivenzi, il Pd ha «aperto una fase di riflessione che non può che essere successiva alla fase congressuale nazionale», si vedrà quali saranno i risultati, ma «adesso bisogna concentrarci sull’appoggio alla candidatura a sindaco di Emilio del Bono».
«Credo che per il Pd le cose oggettivamente non siano andate bene, con una legge maggioritaria che ha schiacciato il Centro» dice Guido Galperti «mi ricorda nel ‘94 il Partito popolare che oggi sarebbe al 3-4 %». A Brescia città, nonostante le difficoltà alle regionali e alle politiche «il voto è stato più che positivo per il Pd ma anche per la coalizione di centrosinistra che potrebbe puntare a influenzare il livello nazionale». Condivide l’osservazione di Valter Veltroni che il Pd «si sia perso, perdendo un po’ anche il senso dell’essere di sinistra e che si debba decidere che cosa deve fare la sinistra nel mondo» Miriam Cominelli: «Sono state trascurate le battaglie patrimonio della sinistra a cominciare dalle diseguaglianze» dice Cominelli che parla anche della necessità di ritornare a stringere il rapporto con la base a cominciare dai circoli. E a Brescia? Le amministrative non sono lontane, il sindaco Del Bono si ricandida, Cominelli parla di risultati positivi a partire dalla Caffaro, la riqualificazione di via Milano e l’impegno sui temi culturali. Dice «assolutamente no alla collaborazione con i Cinque stelle e a un governo istituzionale» Marina Berlinghieri del Pd e aggiunge che se il presidente Mattarella chiedesse responsabilità a tutte le forze politiche «noi dovremmo considerare questo aspetto». E guardando al Pd: «Bisogna ricostruire il partito e riprendere il dialogo con il Paese». A Brescia si vota per l’elezione del sindaco, il centrosinistra sostiene compatto il sindaco Emilio del Bono, il contendente o meglio la contendente è Paola Vilardi, consigliere di Forza Italia. Si dice «assolutamente convinto che l’opposizione debba essere un luogo dove si riflette ci si organizza» Fabio Capra capogruppo del Pd in Loggia, ricorda la sconfitta nel 20082013 quando vinse il centrodestra, ma nel 2013 «ci ripresentammo dopo aver fatto un’opposizione chiara, senza inciuci o candidature strane, un’opposizione responsabile non barricadiera». Il Pd?: «Spero possa riorganizzarsi e aprire un confronto con Liberi e Uguali, a Brescia la sinistra è l’alternativa e ha ben governato e Brescia è diventata un laboratorio, la maggioranza è unita». Fabrizio Benzoni consigliere in Loggia di «Brescia per passione» ricorda che «il centrosinistra deve rappresentare più forze e partire dai territori».