Viaggio (su carta) intorno al Garda tra creature oniriche e leggendarie
La divina osava il viola: Eleonora Duse intingeva la penna nella disperazione, e con il suo inchiostro viola e la punteggiatura a caso scriveva lettere d’amore e risentimento al seduttore che la lascerà per un’altra musa, Alessandra di Rudinì. D’Annunzio si accendeva una sigaretta Abdulla n.11 e rispondeva alla sua amante a mano, ma quasi ogni foglio (carta imperiale giapponese) che il Vate usava veniva da un torchio con cui stampava «gemiti e vita». Tutti gli altri amanti sedotti e abbandonati, i poeti e gli scrittori che non avevano un torchio di proprietà, hanno imbevuto d’inchiostro i fogli della Valle delle Cartiere: dopo il maquillage architettonico degli anni scorsi, il Museo della Carta di Toscolano Maderno riapre al pubblico sabato alle 16. Tra macchine ancora in perfetta forma e libri del Cinquecento, negli antichi spazi della cartiera, accanto alla mostra permanente, saranno allestiti eventi fugaci: il primo è l’esposizione delle tavole illustrate tratte dal volume Fantastico Garda di Simona Cremonini, un viaggio onirico intorno al Benaco che si insinua in borghi, colline, antri e creature immaginarie. Il saggio-bestiario e i suoi disegni sono affollati da nani ed elfi, giganti e draghi, mostri e unicorni, ninfe, sirene ed esseri autoctoni come il bresciano Tomfador, le trentine Les Eguales e il veronese Grisot. Il finissage della mostra è fissato al 10 giugno, ma per tutta l’estate saranno allestiti laboratori per i più piccoli: Gatto, la mascotte del museo, li accompagnerà nelle esperienze creative.