Corriere della Sera (Brescia)

Tav per Verona, costi su di 209 milioni

Necessari per «soddisfare» le 309 prescrizio­ni. Gli espropri valgono 292 milioni

- di Pietro Gorlani

Con la pubblicazi­one ieri in Gazzetta Ufficiale del progetto definitivo del tav Brescia-Verona si avvicinano i cantieri, annunciati per fine anno. Il primo lotto (42 km) costerà 1,9 miliardi, cifra che include l’aumento delle spese di 209 milioni per soddisfare prescrizio­ni e compensazi­oni ambientali. Cifra monstre anche per pagare i circa seicento espropri bresciani e quattrocen­to veronesi: 292 milioni. Ma i No-Tav annunciano un altro ricorso.

Con la pubblicazi­one sulla Gazzetta Ufficiale di ieri (serie generale, numero 70) diventa realtà il progetto alta velocità tra Brescia e Verona. «Attendiamo solo questa pubblicazi­one, poi dopo Pasqua firmeremo il contratto con Cepav Due, il consorzio che realizzerà l’opera. per vedere l’inizio dei lavori a fine anno» aveva confermato l’amministra­tore delegato di Ferrovie dello Stato, Renato Mazzoncini, solo dieci giorni fa. Il manager non teme «incursioni» e congelamen­ti da parte del nuovo governo (probabili se i 5 Stelle, contrari all’opera, avranno un peso specifico notevole). Sempliceme­nte perché nessun atto determinan­te deve passare più per il ministero delle Infrastrut­ture. E il primo lotto dell’opera (1,9 miliardi sui 2,5 complessiv­i) è già stato finanziato con le leggi di stabilità del 2014 (768 milioni) e del 2015 (1,5 miliardi).

Nel leggere il progetto definitivo, validato il 1 marzo dalla Corte dei Conti dopo gli ultimi ritocchi del Cipe, saltano all’occhio diversi passaggi. Il più interessan­te riguarda il prevedibil­e rincaro dei costi: 209

 Fausto Scappini Il movimento No Tav è pronto a ricorrere al Tar anche contro l’ultima delibera del Cipe

milioni in più. Di questi, 120 milioni servono per realizzare prescrizio­ni e osservazio­ni formulate dalle amministra­zioni locali e accolte dal ministero. Altri 26 milioni servono per le opere di ristoro socioambie­ntali (misure compensati­ve dell’impatto territoria­le e sociale e oneri di monitoragg­io ambientale). Questi primi 146 milioni sono stati trovati attingendo dal «fondo imprevisti», che è stato ridotto di 156 milioni di euro. Mancano all’appello altri 63 milioni relativi «all’adeguament­o alle norme tecniche delle costruzion­i del 2008». Non trovando «analoga copertura finanziari­a», questa cifra «costituisc­e l’incremento netto del costo dell’opera rispetto al costo del progetto presentato». Come già detto però, il Governo ha a disposizio­ne 2.268 milioni. I soldi per il primo lotto (i 42 km tra Brescia Est e Verona Merci costa 1,9 miliardi) quindi ci sono. Capitolo espropri. In preventivo ci sono la bellezza di 292 milioni per indennizza­re circa seicento privati sul territorio bresciano e altri 400 per quello veronese. Decine di ettari agricoli (compresi i 32 pregiati ettari del Lugana, che spariranno sotto la strada ferrata) ma anche — solo per la provincia di Brescia — 9 edifici residenzia­li, 6 produttivi, 11 tra garage e baraccamen­ti. Sono invece 309 le prescrizio­ni accolte dal Cipe. Particolar­e

attenzione dovrà essere posta per gli interventi di preconsoli­damento del complesso monumental­e Santuario della Madonna del Frassino, a Peschiera. Ma si raccomanda attenzione, durante la fase di cantierizz­azione, anche nel tutelare i pozzi per l’acqua potabile. E alle bonifiche dei siti inquinati. Rfi dovrà anche sviluppare uno studio di fattibilit­à su una fermata Tav vicino al casello autostrada­le di Sirmione.

La fine dei lavori, prevista per il gennaio 2024, subirà lo slittament­o di un anno. Resta da redarre il progetto definitivo del secondo lotto (i 5 km dell’uscita da Brescia città ed i 2 dell’ingresso a Verona centro) che costerà 607 milioni. Per ora ci sono 376 milioni, ne vanno reperiti altri 231. Sempre che non ci siano imprevisti non previsti. E quindi altri costi. L’avvocato veronese Fausto Scappini, che attende il responso del ricorso al Consiglio di Stato fatto da una sessantina di privati, ha annunciato anche il ricorso al Tar contro la delibera Cipe approvata in Gazzetta.

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Cantieri La linea Tav avanza
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La Tav Brescia Verona costa 2,5 miliardi. Il primo lotto (42 km) costerà 1,9 miliardi.
I costi sono aumentati, ma 146 milioni vengono attinti dal fondo imprevisti. Ne mancano 63. Lo Stato ha a disposizio­ne 2,268 miliardi: ne mancano in...
Il progetto La Tav Brescia Verona costa 2,5 miliardi. Il primo lotto (42 km) costerà 1,9 miliardi. I costi sono aumentati, ma 146 milioni vengono attinti dal fondo imprevisti. Ne mancano 63. Lo Stato ha a disposizio­ne 2,268 miliardi: ne mancano in...

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