Misure di precisione dalle forge alle miniere
Addio alle vecchie misurazioni di ambienti chiusi e di grandi volumi a cielo aperto fatti con metro e geode, ma addio anche alle complesse e persino pericolose misurazioni di pezzi forgiati ancora incandescenti. Merito delle potenzialità dei laser a scansione e soprattutto della gestione dei dati 3D rilevati con questo metodo a cui lavora Gexcel, spin-off nato da Ingegneria (docente Giorgio Vassena), oggi ospitato dal Csmt di Brescia e da Sardegna Ricerche a Cagliari. Matteo Sgrenzaroli, uno dei soci fondatori, ha illustrato in Cina le strabilianti opportunità offerte da questa tecnologia trasferita dal Centro di ricerche di Ispra, dunque dalla Comunità Europea. «Abbiamo sviluppato un software per raccogliere con un laser a scansione i dati di edifici, cave, frane, tunnel o miniere e restituirli sotto forma di piante, sezioni, progetti, volumi». Fra i clienti ci sono già le ferrovie cinesi. Ma anche le nuove frontiere applicative sono formidabili: «Uno degli ultimi trasferimenti tecnologici consiste in zainetto che monta una testa laser e, senza bisogno di Gps o altro, consente di rilevare la geometria di un ambiente. Oppure in un portale che misura i pezzi a caldo usciti dalle forge: un’alternativa a pericolose e imprecise misurazioni a mano».