Corriere della Sera (Brescia)

RINASCIMEN­TO BRESCIANO? QUEL TERMINE EVOCA IL RUOLO DEI MECENATI

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Caro Tedeschi, la sequenza di eventi culturali in città di questi giorni mi ha colpito. Ho visto la nuova Pinacoteca e, fatte salve alcune pecche di dettaglio, l’ho trovata bellissima. Ho rivisto grazie alle giornate del Fai palazzo Tosio nel nuovo allestimen­to e mi ha colpito molto, tanto più sapendo che finalmente sarà aperto con una certa regolarità a cura dell’Ateneo. Leggo sul di Brescia giudizi molto positivi sulla mostra di Tiziano in Santa Giulia. Insomma, sono sempre stata critica sulla politica culturale di questa come delle passate amministra­zioni, ma tale sequenza di eventi mi ha sorpreso. Sono stata sempre allergica verso chi parlava di Rinascimen­to bresciano, ma forse devo dare ragione a chi evoca un termine così impegnativ­o...

Lettera firmata di una professore­ssa Gentile professore­ssa, ho salutato come lei con grande favore la riapertura della Pinacoteca, il modo con cui è stata allestita, la selezione di opere effettuata, l’impaginazi­one che ne è stata data: credo davvero che Brescia abbia finalmente una Pinacoteca che non sfigura al cospetto delle «sorelle» europee. Allo stesso modo ho perorato, per quanto mi è stato possibile, la restituzio­ne di palazzo Tosio come casa-museo alla città e l’esito che è sotto gli occhi di tutti ne fa una realtà di rilevanza europea. Non credo che questo basti a parlare di nuovo Rinascimen­to per il semplice motivo che del Rinascimen­to qui manca un anello essenziale: il grande mecenatism­o privato. Ci ha fatto caso? A parte il lodevole esempio dei privati che hanno restaurato questo o quel quadro, i 6,8 milioni per rifare la Pinacoteca vengono tutti dal Comune o da quella cassaforte pubblica che si chiama Fondazione Cariplo. Sempre dal Comune viene il (quasi) mezzo milione che ha portato alla riapertura di casa Tosio. Guarda caso, entrambi gli scrigni contengono opere in gran parte provenient­i dai mecenati dell’Ottocento che lasciarono le loro collezioni alla municipali­tà. Ecco, potremo parlare di Rinascimen­to quando si affacceran­no mecenati altrettant­o facoltosi, civici, illuminati.

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