Corriere della Sera (Brescia)

Plauso ai «custodi» di tanti tesori da preservare

- Calvisano

Ho seguito sul quotidiano la notizia della morte dell’ex Ministro Gianni Prandini, con un articolo ben amalgamato, approfondi­to e realistico martedì 13 marzo. Mi è apparsa invece sbrigativa la nota del giovedì successivo sulle esequie in cui si scriveva: «Al funerale pochi compagni di partito e l’ex senatore Riccardo Conti……». Nella Basilica di San Giovanni Battista a Lonato, erano presenti un migliaio di persone, e tanti assicuro eravamo quelli che avevano militato in quel partito. Che si erano impegnati, magari ancora giovanissi­mi, a sostenere la Democrazia Cristiana e nello stesso tempo Gianni Prandini. Non tutti ovviamente sono diventati parlamenta­ri, assessori o consiglier­i regionali. Ma certamente componenti i direttivi locali –allora la D.C. era presente in tutti i paesi della provincia ed in molte frazionio nei consigli comunali. Io ho notato gli ex onorevoli Eugenio Baresi, Guido Galperti, Luigi Maninetti, Francesco Ferrari, Andrea Bonetti, Elio Fontana, o altri ex assessori regionali come Mario Scotti, Ettore Isacchini, o ex consiglier­i regionali come Margherita Peroni e Gianmarco Quadrini (che da giovanissi­mi erano, come tanti, cresciuti alla scuola di Prandini), altri come l’amico fedele ed ex segretario provincial­e Angelo Baronio. Questo per sottolinea­re un giusto e doveroso ricordo a Gianni Prandini, per quello che ha dato, non solo al suo partito, ma alla società italiana.

Grazie della precisazio­ne. Una sola annotazion­e: se Brescia si è stretta attorno all’esponente Dc, non altrettant­o trasporto ha mostrato la politica nazionale per un ex ministro della Repubblica. A questo, in verità, si riferiva l’annotazion­e da lei sottolinea­ta.

Fa piacere che uno sportivo sia amato dalla cittadina che gli ha dato i natali. E certo Aradori, cestista, si merita questo «cesto» pieno d’affetto da parte della sua Lograto. Resta vuoto invece il cesto delle raccolte di don Arnaldo Morandi, che anche lui ha grandi meriti per come cura la chiesetta della Madonna del patrocinio, gioiello cittadino che ha bisogno di restauri. Quel cesto merita d’essere riempito di offerte per un tempio delizioso che purtroppo ricorda l’araba fenice (ove sia nessun lo sa) . È un piccolo tesoro bresciano.

A proposito di tesori! Sono tutti di carta quelli che salva dai guasti del tempo Olini, restaurato­re bresciano in forza al Vaticano. Bravissimo. E brava Marta Piras per la sua ricerca sugli internati bresciani di cui si conosce poco o niente. Apprezzati i suoi studi.

Disprezzat­o, invece, il bracconier­e della Val Trompia con reti tese nei suoi campi e specie protette rinchiuse in un armadio.

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La Madonna del patrocinio è una chiesetta nota solo di nome. Ora però ha bisogno di una serie di restauri e don Arnaldo Morandi — bravo — cerca aiuti per poterli realizzare ed invita tutti a visitare il delizioso tempio sui Ronchi
Sos per un tempio La Madonna del patrocinio è una chiesetta nota solo di nome. Ora però ha bisogno di una serie di restauri e don Arnaldo Morandi — bravo — cerca aiuti per poterli realizzare ed invita tutti a visitare il delizioso tempio sui Ronchi

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