Ragazzine violentate tra il Lecchese e Monza Fermato un sospetto
Il maniaco seriale sarebbe un 40enne sudamericano
LECCO Il maniaco ha un volto e un nome. Dovrebbe essere uno straniero, probabilmente sudamericano, di circa quarant’anni; abiterebbe nel Lecchese e sarebbe già noto, per i suoi precedenti, alle forze dell’ordine. Venerdì sera è stato sottoposto a fermo come indiziato di delitto per la tentata violenza contro una ragazzina in un paese della Brianza monzese. Un episodio sul quale sta cercando di far luce la squadra Mobile di Milano, che avrebbe identificato l’uomo agendo su delega della Procura di Monza.
Dalla Questura di Milano, in ore molto «delicate» dal punto di vista investigativo, confermano le indagini in corso ma in attesa di completare gli accertamenti viene mantenuto il più stretto riserbo. Il quarantenne sarebbe sospettato di essere anche l’autore dell’aggressione di una quindicenne a Campofiorenzo, una frazione di Casatenovo, in provincia di Lecco. Lunedì pomeriggio, poco dopo le 15, l’adolescente era stata «agganciata» dal maniaco non appena scesa dall’autobus. Quell’uomo l’aveva seguita fin sotto casa, era riuscito a infilarsi nell’androne della palazzina dove abita, l’aveva sorpresa alle spalle, le aveva messo una mano sulla bocca per zittirla, aveva iniziato a palpeggiarla e avrebbe provato a trascinarla via per farla salire sulla sua macchina, una vettura di colore grigio a bordo della Tutte le notizie di cronaca e gli aggiornamenti in tempo reale anche sul sito del «Corriere»
milano. corriere.it
quale è poi fuggito dopo la tentata violenza. Soltanto la prontezza di riflessi della ragazzina, che era riuscita a divincolarsi e gridare con tutto il fiato che aveva in corpo, aveva evitato un ulteriore orrore. La madre, allertata dalle urla, si era precipitata in fondo alle scale arrivando quando l’aggressore aveva già fatto perdere le proprie tracce. Era subito scattata la caccia al maniaco, descritto per appunto come una persona di carnagione olivastra di età compresa tra i 35 e 40 anni. Un identikit che corrisponderebbe a quello del maniaco entrato in azione in un paese della Brianza monzese, peraltro non distante da Casatenovo. Il copione si sarebbe ripetuto, perché identico sarebbe stato il modus operandi dell’uomo: l’individuazione della vittima, il pedinamento, l’aggressione.
Gli realizzati grazie alle descrizioni delle vittime dovrebbero coincidere. E a questo punto non è escluso che l’elenco delle ragazzine abusate possa essere più lungo. Nel contempo non è nemmeno escluso che quell’uomo possa aver seguito le vittime nei giorni prima d’entrare in azione, per studiare la «geografia» dei percorsi e valutare se il punto finale, ovvero i palazzi dove abitano, si «prestasse» o meno alla realizzazione del piano. L’episodio di Casatenovo, sul quale indagano i carabinieri della compagnia di Merate in sinergia con gli inquirenti monzesi e milanesi, ha generato sdegno e preoccupazione in paese, scatenando una psicosi. La quindicenne era stata ricoverata all’ospedale di Carate Brianza in forte stato di choc. Il terribile trauma rischia di segnarle irrimediabilmente la vita.
Le due molestie Il criminale avrebbe colpito lunedì scorso a Campofiorenzo e poi in Brianza