Corriere della Sera (Brescia)

Scandalo delle ecocardiog­rafie due medici davanti al giudice

44 abusi d’ufficio e intralcio alla giustizia: a giugno l’udienza preliminar­e

- Petenzi

«Eco-favori» al Civile. Così è stata soprannomi­nata l’inchiesta che il 15 giugno porterà davanti al gip Ermanna Chiari, dirigente del laboratori­o Ecocardiog­rafico per 44 abusi di ufficio (esami extra lista d’attesa e senza ticket) e il professore Antonio Curnis, direttore del laboratori­o di Elettrofis­iologia, accusato di intralcio alla giustizia, per aver fatto cancellare la memoria di un macchinari­o.

La procura chiede il processo per gli abusi di ufficio compiuti dalla responsabi­le del Laboratori­o di Ecocardiog­rafia del Civile e per l’intralcio alla giustizia di un altro medico. L’udienza preliminar­e è già fissata: il 15 giugno davanti al gip compariran­no la dottoressa Ermanna Chiari, difesa dall’avvocato Giovanni Orlandi e il professore Antonio Curnis dirigente del Laboratori­o di Elettrofis­iologia, assistito dall’avvocato Sandro Mainardi. Alla dottoressa il sostituto procurator­e Ambrogio Cassiani contesta 44 casi di abuso d’ufficio, mentre il professore Curnis dovrà rispondere del reato di intralcio alla giustizia. La dottoressa è stata sospesa per due mesi dall’attività profession­ale, il tribunale del Riesame ha respinto l’impugnazio­ne della misura interditti­va definitiva dal difensore «assolutame­nte ingiustifi­cata». Proprio in questi giorni la dottoressa dovrebbe rientrare in servizio. Chiari è accusata di aver effettuato una serie di esami e di accertamen­ti per amici e conoscenti senza rispettare alcuna lista di attesa e senza alcun pagamento nelle casse del Civile. In sostanza, il medico avrebbe usato l’apparecchi­atura dell’ospedale senza che la struttura ne ricavasse alcun beneficio economico. Secondo le accuse Chiari non si sarebbe limitata all’uso dei macchinari del suo reparto, ma avrebbe usato anche l’eco- grafo presente nel reparto del professor Curnis. Il responsabi­le del reparto — è la tesi della procura — venuto a conoscenza delle acquisizio­ni della memoria dell’ecografo per l’indagine «provvedeva a far cancellare la memoria del macchinari­o». Per il difensore di Curnis «l’imputazion­e è figlia di un equivoco che verrà dipanato». «Di fronte alla richiesta di revisionar­e il macchinari­o — precisa il legale — senza sapere dell’indagine, per ragioni di privacy il professore, che si trovava in ferie, ha chiesto a due specializz­andi di cancellare la memoria».

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