Loggia, le sfide di Del Bono
Nelle liste gli ex deputati Galperti e Cominelli ma anche tanti consiglieri di quartiere
Emilio Del Bono lancia la sua campagna elettorale rimarcando le tante cose fatte in questi cinque anni per l’ambiente, la cultura, il sociale e lo sport. Una garanzia di serietà da cui partire « per rendere ancora più grande Brescia». Questo il primo appello lanciato a sostenitori ed elettori ai quali ricorda «le vane promesse del centrodestra, che prima di me non hanno fatto nulla per la città».
«Ce la facciamo, sì, a spiegare ai bresciani le tante cose fatte e le tante che ancora faremo. Rimarcando la differenza tra chi promette senza avere fatto niente». Emilio Del Bono, completo blu e cravatta, dalla pensilina dell’edicola davanti alla Pallata (dove ieri sera ha inaugurato la sede del suo comitato elettorale) arringa un centinaio di stretti sostenitori e curiosi. Che applaudono più volte. Prende il posto del cantautore Fabio Calabrò, che (prima e dopo) intrattiene i presenti con il suo ukulele e una voce importante.
Il clima è festoso, si torna a respirare ottimismo, dopo la batosta del 4 marzo. Tra i candidati non c’è ancora l’animosità della corsa agli assessorati (che verranno scelti solo dopo il responso delle urne). A fianco di Del Bono ci sono i suoi assessori, tranne Roberta Morelli (malata) e Gianluigi Fondra, che non si ricandiderà, dicono i presenti. C’è Francesca Bazoli (consigliere Ubi), Norberto Rosini (A2A) e diversi dirigenti del Pd. Ma di simboli del partito nemmeno l’ombra. Del resto il sindaco lo ribadisce in due occasioni: «La mia coalizione è il più grande partito della città». Un inno al civismo quindi, che si concretizza anche nelle tre liste civiche a suo sostegno: «Brescia per Passione» della vicesindaco Laura Castelletti, la «Civica per Del Bono» e una terza frutto della fusione tra Al Lavoro con Brescia, Leu e Verdi. Inoltre ci sarà la lista del Psi.
Del Bono parla a braccio. La retorica è fluente. «Rem tene verba sequentur» dicevano i latini. Letteralmente: se possiedi i fatti le parole vengono da sé. Ed il sindaco elenca con scioltezza i «risultati» della sua amministrazione su ambiente, cultura, sport, sociale. «Abbiamo preso per le corna il tema ambientale» spiega ricordando che con il Pgt ha tagliato il consumo di suolo agricolo: «per difendere le nostre scelte siamo andati contro la legge regionale e siamo arrivati davanti alla Corte Costituzionale». Poi c’è il capitolo bonifiche («prima di noi non hanno terminato nemmeno un metro quadro di bonifiche») e la promessa di trasformare la Caffaro in una grande parco. E ancora: la differenziata passata dal 38% al 62%, il parco delle cave che è «l’area di mitigazione urbana più estesa d’Europa, con 4 milioni di metri quadrati di verde». Rimarca la svolta culturale, con la riapertura della Pinacoteca e prima del teatro romano, «mentre in estate si poserà la prima pietra del Musil». L’elenco passa alle strutture sportive, con il Palaleonessa, il polivalente di Collebeato, il campo d’atletica a Sanpolino. Il sociale? «Nel 2013 il bilancio stanziava 29 milioni, ora per anziani, bambini e disabili ci sono 34 milioni». Ma nei prossimi cinque anni ci sarà un «di più» su molti fronti. Nessuna anticipazione (i gruppi di lavoro stanno elaborando idee) ma promette altre importanti conquiste, soprattutto in campo ambientale e infrastrutturale (tram e stadio).
Non nomina mai gli avversari di centrodestra (lo fece anche Veltroni nel 2008, quando vinse Berlusconi) ma accoglie il loro appello per una campagna elettorale onesta e civile: «lo spero, ma per farlo bisogna avere onestà intellettuale, mentre c’è chi ha dichiarato di volere espellere i clandestini senza averne le competenze. Il tema sicurezza sta a cuore anche noi, non siamo mammole » . Critica parlamentari e assessori regionali (leggi Bordonali e Rolfi) che si candidano in Loggia: dove troveranno il tempo per lavorare a servizio dei propri cittadini? E riferendosi ai 5 Stelle (di cui ha apprezzato molto la chiusura fatta al centrodestra cittadino, dicono i suoi fedelissimi) ricorda che «Non appena insediato ho tagliato del 10% le indennità della giunta e dei dirigenti». Le parole più ricorrenti nel suo discorso sono «condivisione» e «partecipazione», perché — dice — «Non facciamo politica per noi stessi ma per gli altri».
La festa prosegue a suon di pirli e tartine dentro il comitato elettorale, dove arrivano le prime conferme dei nomi in lista («che chiuderemo entro metà aprile» assicura il sindaco). I big in campo sono la Cominelli (nel Pd), Guido Galperti e l’ex consigliere regionale Michele Busi nelle civica Del Bono. Tra i dem ci sarà anche la presidente del comitato Codisa, Angela Paparazzo, ma correranno (così come nella civica) anche almeno cinque presidenti dei consigli di quartiere. Niente sondaggi per ora. Si faranno a ridosso del voto. Ma i supporter di Del Bono sono già convinti: « Vinceremo ancora noi».
Destra «disonesta» «Non si può dire che si cacceranno clandestini, non è competenza del sindaco»
I nomi in lista Confermati Cominelli e Galperti, in Pd e civica; diversi i candidati presi dai consigli di quartiere