Corriere della Sera (Brescia)

«Silurata un’ora prima. Pretendo risposte»

L’ira di Sardone, fuori nonostante gli 11 mila voti: azzurri contro ogni logica

- P. Lio

«Pretendo di sapere i motivi». La rabbia per l’esclusione dalla giunta è tanta. Silvia Sardone, la giovane pasionaria azzurra capace a sorpresa di tallonare il recordman di preferenze al Pirellone, Giulio Gallera, chiede al partito spiegazion­i.

Quando ha saputo di non far più parte della squadra?

«L’ho saputo un’ora prima della presentazi­one della giunta. E non da qualcuno di Forza Italia. Mi ha chiamato una persona dalla Regione per dirmi di non presentarm­i: ero fuori. E pensare che fino alla notte prima avevo avuto rassicuraz­ioni da ogni parte sul fatto che sarei entrata».

È più la rabbia o la delusione?

«All’inizio sono rimasta basita. Ora sono amareggiat­a. Non tanto per me, ma per le oltre 11 mila persone che mi avevano dato fiducia. Io non ho bisogno di una poltrona per fare politica. Mi avrebbe fatto piacere che venisse riconosciu­to il lavoro che ho fatto sul territorio negli ultimi vent’anni. Ho iniziato a 16 anni e continuerò con la politica. Anzi, questa cosa mi rafforza, non mi abbatterò. Ma pretendo di sapere i motivi: lo devono a me e ai miei elettori». Che idea si è fatta?

«Non lo so: se non basta neanche essere la donna più votata e il secondo candidato assoluto per preferenze di tutta la Lombardia, non so. Io la mia forza l’ho dimostrata. Ho portato voti al partito, perché quei voti sono miei. E lo dicono i numeri. A Sesto San Giovanni io ho preso 2.700 preferenze. Il secondo azzurro più votato è Gallera, con 180 schede. Lì FI prende il 19 per cento alle Regionali, solo il 14 alle Politiche. Lo stesso è successo in Zona 2. Sono tutti voti miei, di persone che mi hanno dato fiducia e hanno scritto il mio nome, scegliendo altro alle Politiche. Sarei stata eletta in qualunque formazione. E tutto questo non è bastato? E poi mi lasci dire una cosa». Prego.

«Mi chiedo che attrattivi­tà possa avere verso i ragazzi che si vogliono avvicinare alla politica un partito che non è capace di premiare chi lavora sul territorio e vince. Se Forza Italia ha raggiunto i minimi termini nei consensi è proprio perché continua a ignorare chi ha i voti e si impegna ogni giorno tra la gente. È una scelta contro ogni logica. Io invece mi sono sempre battuta per un rinnovamen­to sulla base del merito. Questa battaglia non è piaciuta a tutti». Lascerà Forza Italia?

«Mi sento un’innamorata non corrispost­a. Voglio però che mi venga spiegato il perché di questa esclusione. Poi prenderò le mie decisioni. Continuerò comunque a sostenere il centrodest­ra e il presidente Fontana».

Il futuro

Mi sento come una innamorata non corrispost­a Prenderò le mie decisioni

Meritocraz­ia «Hanno detto: stai a casa. Ho lottato per un rinnovamen­to, forse non è piaciuto a tutti»

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