Corriere della Sera (Brescia)

«Nessun poltronifi­cio, politici meglio dei tecnici Al lavoro sui nidi gratis»

- Di Marco Cremonesi

«Forse ho fatto qualche forzatura nel dire che avrei annunciato la mia squadra prima di Pasqua. Fatti i conti, credo proprio che il risultato sia buono. Ma non devo dirmelo io...». Il neogoverna­tore Attilio Fontana lo ha appena comunicato urbi et orbi: la giunta lombarda è nata. E lui è già in auto alla volta dell’Engadina, dove trascorrer­à le vacanze pasquali.

Veramente, le sue opposizion­i — a partire da Giorgio Gori — hanno parlato di «poltronifi­cio partitico».

«Io so che è una giunta fatta per una parte molto rilevante di amministra­tori locali, come sono stato io, e credo che questo sia un segno di rispetto dei territori che si esprime anche nell’assessorat­o per la montagna e gli enti locali. Spiace solo che le Province di Mantova e di Cremona non abbiano potuto esprimere un loro uomo in giunta».

Il caso del giorno è stata la sostituzio­ne della stravotata Silvia Sardone con la assai meno votata Melania Rizzoli. Che cosa è accaduto?

«Mi è spiaciuto per la Sardone, che è persona di grande valore. E sono anche convinto che non ci siano solo gli assessorat­i per poter dimostrare il proprio valore, c’è il consiglio, ci sono le commission­i... Una volta certo di avere persone di qualità, è giusto che io tenga anche conto di quello che mi indicano i partiti che mi sostengono».

E Melania Rizzoli? Come nasce la designazio­ne?

«La Rizzoli è una donna di grande spessore, è un medico ed ha sempre fatto politica con passione. Ha tutte le carte in regola per svolgere ottimament­e il suo nuovo lavoro».

Il mancato incarico a una persona votata quanto Silvia Sardone non appanna il significat­o fondamenta­le del consenso in politica?

«Il centrodest­ra lombardo dispone della classe politica più ricca del paese e questo purtroppo espone a una sovrabbond­anza. Questa giunta dimostrerà presto di essere un qualcosa di nuovo sulla scena politica, che va nella direzione scelta dai lombardi».

Eppure, l’avere in giunta nove leghisti e solo quattro azzurri sembra un’implacabil­e applicazio­ne del principio dei numeri. O no?

«Lei mi crede? Io non ho fatto questo tipo di consideraz­ioni. Quello che avevo a cuore era la qualità delle persone. E su questo non ho avuto bisogno di insistere».

I suoi assessori sono tutti indicati dai partiti. È finita l’era dei tecnici in politica?

«Se sia finita per sempre, non so dire. Di certo io non ho avuto il minimo dubbio nell’indicare soltanto politici e ho difeso e difenderò questa scelta. È un segno di riqualific­azione il fatto che la politica si assuma fino in fondo le responsabi­lità che le vengono delegate con il voto».

Non c’è neppure un «assessore del presidente». Come mai?

«Quando un presidente ha piena fiducia nei suoi assessori, non ha bisogno di avere un assessore suo. Peraltro, io chiederò a tutte le donne e gli uomini della mia squadra di confrontar­si con me in maniera assidua».

Quale sarà il primo provvedime­nto che mercoledì prossimo porterà in giunta?

«La nomina del segretario generale della Regione, con la conferma di Antonello Turturiell­o. Poi, l’estensione della platea di coloro che non pagano l’asilo nido per i figli. In realtà, ho già materiale per tre giunte. Ma se le dicessi tutto ora, non lascerei a voi giornalist­i nulla da scrivere».

E il coach Fontana che cosa dirà alla squadra?

«Che io sarò disponibil­e ogni momento del giorno e della notte, di chiamarmi a qualsiasi ora. E che pretenderò un rapporto costante su ogni singola questione».

Neppure un rammarico per la formazione della nuova giunta?

«Il non aver potuto dare l’incarico a Viviana Beccalossi. L’ho sempre apprezzata come amica e stimata come politica. Quando nel 2000 sono arrivato in consiglio regionale, lei era già assessore e ho avuto modo di misurarne le grandi capacità».

L’assessorat­o allo Sport è apparso un po’ svuotato.

«C’è stato un fatto nuovo, il Coni ha candidato alle Olimpiadi invernali del 2026 Milano con Torino. Chiaro che abbiamo dovuto spostare sul sottosegre­tario Antonio Rossi l’organizzaz­ione dei grandi eventi».

 Rammarico Mi è spiaciuto non avere Beccalossi nell’esecutivo La squadra relazioner­à su ogni singola questione

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Il passaggio di consegne tra l’ex governator­e Roberto Maroni e Attilio Fontana (LaPresse)
Il brindisi Il passaggio di consegne tra l’ex governator­e Roberto Maroni e Attilio Fontana (LaPresse)

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