Sirmione, 1 milione dalla tassa di soggiorno
Cinque stelle, zona centro, colazione internazionale e tassa di soggiorno inclusa nel prezzo: l’esercito di turisti in ciabatte, guida turistica e Nikon che sta per invadere Sirmione da oggi dovrà pagare l’obolo in hotel, campeggi e bed & breakfast.
Con la gentile richiesta dell’imposta alla reception di ostelli e alberghi, deliberata nel 2010, l’anno scorso (da gennaio a settembre) sul conto corrente del Comune sono arrivati 962.702 euro e 36 centesimi: oltre 743 mila versati da alberghi da una a cinque stelle, il resto dalle strutture extra alberghiere. Nonostante la tassa di soggiorno a prezzo democratico (dai 50 centesimi ai 2,50 euro), Sirmione e le sue camere vista lago (10.684 posti letto nei 328 tra alberghi, campeggi, ostelli, appartamenti in affitto e b&b) restano soldout: da gennaio a settembre 2017, ci sono state 1.215.423 presenze (in crescita: erano 1.154.607 nel 2016). A essere intasati dai turisti sono soprattutto i villaggi turistici, cui gli affari a quanto pare vanno benissimo: hanno guadagnato 123.502 euro e 80 centesimi in nove mesi, l’anno scorso. Se devono dormire in albergo, gli ospiti preferiscono un tre stelle: gli hotel di questa categoria, i più prenotati in assoluto, hanno incassato oltre 373 mila euro. I bed and breakfast, invece, hanno fatturato più di 14 mila nello stesso periodo di tempo.
Mostre d’autore a Palazzo Callas con gli scatti dei fotografi Magnum e le auto d’epoca Om, concorsi fotografici sul lago, il pit-stop della Mille Miglia al castello scaligero (che ha provocato un pellegrinaggio di turisti) e il restyling di piazza Flaminia: il consigliere con delega al Turismo Maria Sole Broglia, commentando i dati, fa sapere che nemmeno un centesimo della tassa di soggiorno viene sprecato dal Comune ma serve a pagare eventi, esposizioni di un certo livello e restauri vari.
«L’imposta di soggiorno dice - viene usata dall’amministrazione per organizzare numerose iniziative turistiche e migliorare la qualità dei servizi di Sirmione». Gli albergatori non hanno nulla da obiettare: «Tutte le iniziative vengono condivise con il consorzio albergatori e ristoratori». Il fine del Comune in poche righe: la tassa di soggiorno serve sopratutto a «elevare gli standard di ospitalità e accoglienza, per far sì che ogni turista possa godere di una sempre più piacevole esperienza di soggiorno nella nostra penisola. Tutte queste iniziative sono volte a innalzare il livello di percezione del bello a Sirmione». La bellezza costa, ma è comunque abbordabile: dai 50 centesimi ai 2.50 euro, a seconda di dove si sceglie di dormire.