«Falsa la notizia sugli affari illeciti del broker ucciso»
PAVIA Al civico 9 di via Olevano le finestre sono sbarrate. Corina Astrid Rodrieguez, la compagna ventottenne di Alberto Villani, il broker di 37 anni assassinato in Messico con due rivoltellate alla testa, ha lasciato la propria casa per rifugiarsi nell’appartamento della sorella. Il dolore e i punti interrogativi sulla morte del compagno la tormentano. Astrid affida il suo sfogo all’avvocato Marco Ventura:«La situazione è delicata; bisogna tutelare prima di tutto i due bimbi della coppia». Il difensore ieri ha preso contatti diretti con l’ufficio del procuratore generale messicano per conoscere gli elementi che hanno portato a formulare l’ipotesi di un coinvolgimento del 37enne pavese con la criminalità organizzata locale: «La notizia sugli affari illeciti in cui sarebbe stato immischiato Alberto Villani è priva di fondamento. Dall’ufficio del procuratore dello stato di Morelos è arrivata la smentita. Si tratterebbe di una falsa notizia. Stiamo aspettando nuovi sviluppi, non sappiamo quando la salma di Alberto rientrerà in Italia, certo è che nessuno in procura ha mai parlato di rapporti loschi intrattenuti da Villani in Messico». Astrid aveva subito parlato di «depistaggio» quando gli inquirenti l’avevano messa davanti ai fatti: un cartello accanto al cadavere con la scritta «Questo mi è successo perché sono un ladro». La donna difende l’immagine del suo uomo: «Alberto era una persona per bene. Doveva stare via due mesi, ci siamo sentiti tutti i giorni ed era tranquillissimo. Non ho mai sospettato che avesse giri strani in Sud America».