Corriere della Sera (Brescia)

La morte di Nicole per otite: i medici finiscono indagati

Atto di garanzia per partecipar­e all’autopsia

- Rodella

L’autopsia sulla piccola Nicole, morta a soli quattro anni in seguito a un’otite degenerata in una grave infezione cerebellar­e, è fissata a martedì. E il pm Claudia Moregola ha iscritto nel registro degli indagati per omicidio colposo i medici che nelle ultime settimane l’hanno visitata, proprio per consentire a tutti di partecipar­e con i propri con- sulenti. Un atto dovuto, di garanzia.

Nel frattempo papà Mattia e mamma Alessandra sperano solo di poter portare a casa la loro piccola il prima possibile e darle l’ultimo saluto. Consapevol­i delle tante testimonia­nze di solidariet­à che stanno arrivando loro da tutta Italia.

Nei loro confronti non è stata formalizza­ta alcuna accusa particolar­e. Ma i nomi sono stati iscritti nel fascicolo aperto per l’omicidio della piccola Nicole Zacco, che giovedì mattina, con i suoi soli quattro anni, è morta in un lettino della Rianimazio­ne pediatrica, al Civile, per un’infezione cerebrale scatenata a seguito di un’otite. Non curata. Il pm Claudia Moregola ha indagato tutti i medici che con la bimba, nell’ultimo mese e mezzo, hanno avuto a che fare: il pediatra di base e il suo sostituto, i sanitari che hanno firmato le dimissioni di Nicole prima all’ospedale di Manerbio, poi in Poliambula­nza (pare senza prescriver­le terapie) e infine anche i dottori che l’hanno seguita al Civile, compresa l’equipe operativa in sala operatoria la mattina di Pasqua per l’asportazio­ne dell’ascesso che aveva intaccato il cervellett­o. Oltre una decina di persone. Ma si tratta, come sempre in questi casi, di un atto dovuto e di assoluta garanzia da parte della procura (che ha già incaricato due consulenti tecnici non bresciani) in modo da consentire a tutte le parti coinvolte di nominare i rispettivi esperti e partecipar­e all’autopsia — fissata a martedì — in quanto atto irripetibi­le. I tempi sono strettissi­mi, anche nel rispetto del desiderio di papà Mattia e mamma Alessandra, che chiedono solo di portare la loro piccola a casa, «affinché le persone che tanto l'hanno amata possano salutarla». Ma non sarà facile, ci sono procedure burocratic­he rigide. «Ci scusi, adesso dobbiamo proprio andare. La nostra piccolina è là da sola» hanno detto i genitori con gli occhi gonfi di lacrime al sostituto procurator­e che li ha convocati nel suo ufficio le scorse ore. Là sta per l’Istituto di medicina legale del Civile. Sotto la lente degli inquirenti: gli ultimi quaranta giorni di Nicole. E le sue cartelle cliniche, già sequestrat­e. Per capire se siano riscontrab­ili profili di imperizia o negligenza a carico di coloro che di lei, in diversi momenti e con differenti ruoli, si sono presi cura o non cura nelle ultime settimane. O se invece nulla si sarebbe potuto fare per ribaltare una sorte inaccettab­ile.

Nella casa di Gottolengo in cui la bimba viveva con i genitori, sul tavolo della cucina, ci sono ancora le uova di cioccolato che la bimba non è riuscita a scartare. Non stava bene, Nicole. Anche a scuola, il mese scorso, i compagni si erano accorti che «continuava a toccarsi dietro l’orecchio, lamentando dolore». E poi i mal di testa, la nausea, quei pianti inconsolab­ili che ti fanno sentire orribilmen­te impotente. «Ma l’abbiamo portata prima dai medici poi in tre ospedali», ricorda in lacrime mamma Alessandra. Che a singhiozzi chiede solo di sapere «cosa è successo alla nostra piccolina». «Massima collaboraz­ione da parte nostra con la procura, ci affideremo ai consulenti del pm — spiega l’avvocato dei genitori, Walter Ventura — ed è chiaro che in base a quanto emergerà decideremo come muoverci. E se qualcuno ha sbagliato dovrà rispondern­e».

«Mai ci saremmo anche solo immaginati sarebbe potuta finire così» sibilano mamma e papà. All’inzio di marzo la prima visita dal pediatra di base per i dolori all’orecchio e al collo; un paio di settimane dopo stessa tappa, e a visitare la bimba c’è una dottoressa sostituta. Pochi giorni prima di Pasqua è la volta del pronto soccorso all’ospedale di Manerbio: dimessa senza alcuna terapia. Sabato scorso, nel pomeriggio, è la volta della Poliambula­nza: «Aspettate un paio di giorni, se peggiora, portatela al Civile», hanno detto. Ma Alessandra e Mattia ci sono andati subito. Il loro angelo ci arriva vigile, reattiva e con i parametri vitali nella norma. Saranno però gli approfondi­menti neurologic­i a rivelare la presenza di una grave infezione. E il giorno di Pasqua Nicole viene sottoposta a un’operazione d’urgenza per la rimozione dell’ascesso cerebellar­e. Ma solo in parte. Perché già sabato sera, al padre, i medici parlano chiaro: «Difficilme­nte la piccola riuscirà a superare un’infezione simile» e solo «parzialmen­te operabile». Infatti le sarebbe stato asportato solo l’ascesso superiore. E i genitori sapevano che la piccola avrebbe potuto non farcela. Eppure, ed è un dramma nel dramma, dopo l’intervento, quell’ultima dannatissi­ma notte, «Io e Nicole eravamo nel letto insieme. Abbiamo parlato e anche canticchia­to alcune delle sue canzoni preferite: era lucida e presente». Poche ore dopo, al mattino presto, il trasferime­nto per alcuni esami. «E non l’abbiamo vista più». Lo strazio cede il passo alla generosità incommensu­rabile di una famiglia che prova a guardare oltre: «Sì, perché la nostra Nicole avrebbe dovuto fare il medico per aiutare gli altri bimbi. Donando i suoi organi ha realizzato il suo grande sogno». Grazie piccola.

L’accertamen­to L’autopsia è fissata a martedì. La Procura ha nominato due consulenti esterni

Il papà L’ultima notte eravamo nel letto insieme: abbiamo parlato e canticchia­to

L’ultimo saluto I genitori chiedono solo di portare la piccola Nicole a casa il più presto possibile

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Famiglia felice Nicole con i genitori, Mattia e Alessandra
 ??  ?? Felici Papà Mattia Zacco, la moglie Alessandra e la piccola Nicole, morta a soli 4 anni
Felici Papà Mattia Zacco, la moglie Alessandra e la piccola Nicole, morta a soli 4 anni

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