Corriere della Sera (Brescia)

Il Giappone nel chiostro all’ombra del ciliegio

- Michele Barbaro

Ètornato più ricco che mai «Il Giappone nel Chiostro». L’evento ospitato ieri e oggi dal Museo Diocesano e ideato da Paolo Linetti, è ormai giunto alla sua tredicesim­a edizione. Eppure si può dire con certezza che il legame fra Brescia e il Sol Levante non sia mai stato così saldo come in questi giorni. Nel bellissimo chiostro di via Gasparo di Salò, sono in mostra le mille facce della grande cultura nipponica presente a Brescia e provincia. Sono tantissimi gli eventi in programma per la giornata di oggi: le dimostrazi­oni arti marziali, cerimonie del té e ikebana, mentre i bellissimi vestiti orientali splenderan­no nella sfilata Akita Inu presentata da Adriano Radaelli. Ancora: una conferenza e laboratori­o sul doppiaggio, tenuto dal maestro del doppiaggio Ivo De Palma. L’evento sarà incentrato nello specifico sul doppiaggio di anime giapponesi e sull’adattam ento dei dialoghi in italiano. Durante la discussion­e i relatori presentera­nno esempi pratici, doppiando in presa diretta spezzoni di episodi di anime ed accompagna­ndo il tutto con descrizion­i e spiegazion­i degli adattament­i. Inoltre durante tutto il corso della manifestaz­ione concerti, stand e presentazi­oni scandirann­o il tempo sotto il ciliegio in fiore del Museo Diocesano. Ma il vero fiore all’occhiello di questa manifestaz­ione sono sicurament­e le mostre allestite all’interno dell’ex convento: la mostra di xilografie antiche giapponesi Donne d’arte: Geishe sotto i ciliegi nelle stampe giapponesi e Giacomo Puccini e Petali di Madama Butterfly. Ed è proprio nelle stanze dedicate alla splendida opera pucciniana che si cela uno dei risultati più prestigios­i ottenuti da Linetti quest’anno. Dalla collaboraz­ione con Luigi Viani, responsabi­le delle relazioni con l’esterno della fondazione Giacomo Puccini di Lucca, sta nascendo un gemellaggi­o fra la fondazione del compositor­e e il Museo Diocesano. Quasi a sancire definitiva­mente quel lungo amore tra il Maestro e la città che consacrò per prima una delle sue opere più celebri.

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