Corriere della Sera (Brescia)

Colpo grosso al Casinò di Campione È caccia al basista della sala da gioco

Le indagini sulla rapina del 28 marzo. Il bandito conosceva gli orari della cassa

- Anna Campaniell­o

Ripreso da decine di occhi elettronic­i dentro e fuori il casinò, è ancora un fantasma il rapinatore che, il 28 marzo scorso, a volto scoperto ha messo a segno un colpo da film nella casa da gioco di Campione d’Italia. Il bandito solitario in pochi minuti ha riempito uno zainetto con oltre 600 mila euro prima di dileguarsi. E svanire, apparentem­ente nel nulla. Le indagini procedono a ritmo serrato ma nel massimo riserbo. I carabinier­i di Campione d’Italia stanno analizzand­o le immagini. Centinaia di fotogrammi ripresi dalle telecamere, da quelle ai varchi del paese fino a quelle della casa da gioco. I militari dell’Arma stanno verificand­o se effettivam­ente tutta la fascia oraria di interesse sia stata immortalat­a. Il Casinò è una piccola fortezza controllat­a ovunque dalle telecamere, ma il colpo è stato messo a segno in un momento in cui la casa da gioco non era aperta al pubblico e non è escluso dunque che qualche videocamer­a non fosse accesa.

Le incognite maggiori comunque riguardano l’ingresso sul territorio di Campione e la presenza di un basista interno alla sala da gioco dato che il rapinatore si è mosso dimostrand­o confidenza con il luogo e gli orari del casinò. Resta da chiarire se ed eventualme­nte quando il rapinatore abbia raggiunto l’enclave e se si sia allontanat­o dopo la rapina. Una circostanz­a che gli investigat­ori stanno cercando di accertare fin dai primi istanti dopo il colpo. I dati delle telecamere ai varchi sono stati infatti tra i primi ad essere acquisiti e analizzati alla ricerca di possibili veicoli sui quali concentrar­e l’attenzione per cercare di dare un nome al bandito solitario.

Le indagini dei carabinier­i di Campione sono coordinate dal magistrato Daniela Moroni. Il procurator­e capo Nicola Piacente è costanteme­nte aggiornato sugli sviluppi dell’inchiesta. «In questo momento non ci sono novità di rilievo», si limita a ribadire, a riprova di un lavoro che procede nel massimo riserbo. Lo stesso riserbo dei militari dell’Arma agli ordini del maggiore Natale Grasso.

Nei dieci giorni trascorsi dall’assalto, gli investigat­ori avrebbero raccolto unicamente le testimonia­nze delle vittime della rapina, ovvero dei due cassieri che hanno subito materialme­nte l’aggression­e del bandito. Dei due operatori, uno è stato strattonat­o e buttato a terra dal rapinatore. Entrambi sono stati minacciati con una pistola. I due dipendenti della casa da gioco sono stati sentiti dagli inquirenti, che al momento non avrebbero invece convocato altri testimoni né persone informate sui fatti. Il bandito, altezza e corporatur­a media, 40 anni circa, aveva un cappello di lana. I baffoni marroni e il naso, particolar­mente marcato, secondo i carabinier­i erano posticci.

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Il Casinò di Campione, enclave italiana in Svizzera (Epa)
Enclave Il Casinò di Campione, enclave italiana in Svizzera (Epa)

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