«È peculato, processate Mottinelli»
C’è stato peculato. Pierluigi Mottinelli, presidente della Provincia di Brescia, ha usato per motivi personali e non per scopi istituzionali l’auto presa a noleggio dal Broletto, con relativa tessera carburante. È la convinzione del sostituto procuratore Ambrogio Cassiani che ha chiesto il rinvio a giudizio per il presidente della Provincia di Brescia. Per la procura il presidente avrebbe usato la vettura, una Nissan Qashqai non solo a scopi istituzionali.
Con il crossover Mottinelli avrebbe percorso più di 70 mila chilometri: l’auto gli era stata consegnata nuova fiammante il 2 febbraio 2016 — il contachilometri ne segnava 35 — e quando la riconsegnò il 30 gennaio 2017 i chilometri percorsi erano 70.133 . Il presidente fin da subito ha dichiarato la sua massima disponibilità con la magistratura nella convinzione di non aver commesso nessuna irregolarità.
«Sono stato sentito dal sostituto procuratore subito dopo la notifica della chiusura indagine. Io e l’amministrazione abbiamo dato tutte le spiegazioni necessarie».
La convinzione di Mottinelli è di avere usato l’auto secondo il protocollo dell’ente che presiede. «Vivo a Stadolina di Vione, in alta Valcamonica, a 120 chilometri dalla città. Ogni giorno ho due ore di viaggio per arrivare al lavoro. Per il mandato l’auto contempla anche l’utilizzo fuori sede, quindi mi sento assolutamente a posto. Ho usato l’auto per il lavoro, per venire in Broletto e poi tornare a casa la sera. Sono un amministratore pubblico che segue le regole e il mio obiettivo è la trasparenza».
Il presidente del Broletto, dopo aver chiarito la sua posizione, si rimette alla decisione del giudice. (w.p.)