Corriere della Sera (Brescia)

Disinforma­zione e tanti dubbi I «prenotati» sono pochi

Ma per l’estate si conta di arrivare almeno al 50%

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Tra i cronici, la diffidenza per la presa in carico è ancora ampia. E affonda le radici anche nella «comunicazi­one», con le lettere della Regione scambiate per pubblicità elettorale e con tanti anziani timorosi di perdere il proprio medico di famiglia. Se poi si aggiungono i problemi informatic­i delle piattaform­e per l’arruolamen­to dei pazienti, non stupisce che i numeri dei cronici «prenotati» – quelli che hanno firmato il patto di cura ma non ancora il Piano assistenzi­ale individual­e – siano ancora limitati. Per le cooperativ­e, tuttavia, si tratta di una fase iniziale, destinata a mutare. Tutti sono convinti che entro l’estate metà dei cronici potrebbe entrare nel nuovo sistema e iniziare così una fase nuova (e più vantaggios­a) per la gestione della propria patologia.

Ma quanti sono i pazienti già prenotati? La Cooperativ­a In salute, che riunisce 130 medici di famiglia, conta 4.220 cronici, tra quelli prenotati (2.604) e quelli che hanno già firmato il Pai (1.616). Il bacino potenziale è di circa 70 mila malati, «ma entro l’estate – sostiene il dottor Giovanni Gozio – potremmo arrivare alla metà. Sono fiducioso».

La cooperativ­a Brescia way conta tremila pazienti prenotati su un bacino di 47 mila cronici. «Attenzione – dice Ovidio Brignoli – nel nostro caso la procedura di arruolamen­to è stata approvata solo il 29 marzo». A regime, insomma, i processi saranno più veloci. E si può ipotizzare di arrivare a «30 mila pazienti entro fine settembre».

Iniziativa Medica Lombarda (Iml) conta 7.600 pazienti prenotati, ma il dato è diviso su sette province: «al momento – dice il referente bresciano Angelo Rossi – sotto attivi 35 medici. Ci sono stati problemi informatic­i, ma presto ci sarà una crescita». (m.tr.)

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Prenotazio­ni Per i cronici meno attese

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