Corriere della Sera (Brescia)

L’edilizia ed il credito «negato»: lo scorso anno -11,6% di prestiti

Ottolini (Aib): «Le imprese ancora troppo dipendenti dalle banche»

- di Matteo Trebeschi

Il Pil è tornato a crescere, il credito invece stagna e il più delle volte retrocede. Con un differenza netta: crescono i prestiti per le aziende mediogrand­i, continuano a flettere i finanziame­nti per i più piccoli che sono però la maggior parte del tessuto imprendito­riale, sia in Lombardia sia nel bresciano. Risultato? I piccoli, in virtù della minor solidità dei loro bilanci, subiscono tassi d’interesse più onerosi da parte degli istituti di credito. E questo non aiuta di certo la corsa agli investimen­ti e la logica dell’industria 4.0.

A ben vedere, poi, il credit crunch ha colpito più di tutti il settore delle costruzion­i, che nel Bresciano è anche il più in difficoltà nel restituire alle banche i finanziame­nti già concessi negli anni passati («sofferenze»): a fronte di 100 euro prestati alle aziende edili, quasi un quarto non rientreran­no. Inutile stupirsi, quindi, se le gli istituti di credito concedono finanziame­nti più volentieri al mondo dei servizi e, soprattutt­o, a quello della più robusta industria. Sono i dati che emergono da uno studio dell’Associazio­ne industrial­e bresciana, che ieri in sala Beretta ha ospitato la seconda edizione del Forum Impresa & Finanza.

Dal report emerge che, in provincia di Brescia, il mondo delle costruzion­i e dei cantieri ha ottenuto l’anno scorso dalle banche prestiti per 3,6 miliardi di euro (-11,6%), l’industria ha invece superato quota 10 miliardi (-2,2%). I prestiti scendono ovunque, ma il manifattur­iero è più solido, soprattutt­o quello ad alto valore tecnologic­o e orientato all’export: non a caso, per queste aziende le sofferenze rimangono al di sotto dell’ 8% rispetto al totale dei prestiti concessi. Se la piccola impresa porta ancora addosso i segni della crisi economica, ciò dipende anche dalla «vulnerabil­ità dei loro bilanci» ha sottolinea­to Maurizio Rocca, direttore della succursale bresciana di Banca d’Italia. Secondo il quale l’Aib e le altre associazio­ni di categoria potrebbero svolgere un importante ruolo di «sostegno al credito» per le piccole imprese. Le quali, a loro volta, «devono puntare a crescere», facendo leva su innovazion­e e internazio­nalizzazio­ne. Una strada (quasi) obbligata. O quantomeno, una ricetta che in questi anni di crisi ha visto Brescia cambiare verso e tornare a crescere: «La nostra provincia – ha detto ieri il presidente di Associazio­ne industrial­e bresciana, Giuseppe Pasini – ha chiuso il 2017 con un nuovo record di vendite all’estero di 15,8 miliardi e una crescita dell’ 8,8%». Un trend in salita che ha visto l’aumento, in parallelo, del Pil nazionale, con l’Italia che esce da 16 trimestri positivi consecutiv­i.

Tuttavia, come sottolinea­to da Davide Fedegrini (Ufficio studi Aib), il nostro Paese, pur avendo recuperato quattro punti rispetto ai minimi del 2013, è ancora distante dai dati pre-crisi, ampiamente superati dall’Europa, dalla Francia e dalla stessa Germania. Ma Brescia corre più dell’Italia, si sa: export e innovazion­e sono lì a dimostrarl­o. Ma non tutto il tessuto produttivo e dei servizi vive la stessa situazione. Al proprio interno, i piccoli soffrono. E il dato sui prestiti in flessione (-3,2%) ne è una conferma. In altre parole, il credito alle imprese stenta ad accompagna­re il recupero del valore aggiunto delle aziende stesse (+1,1%). Ma senza l’aiuto delle banche, gran parte delle aziende sono al palo.

Come ha precisato Stefano Ottolini (Aib), per sostenere i propri progetti gli imprendito­ri fanno leva soprattutt­o sugli istituti di credito. Da noi «il debito bancario incide per il 60%» sul finanziame­nto delle imprese, mentre in Europa il peso «è in media del 40%». Ecco che forse, oggi più che mai, serve iniziare a valutare anche forme diverse di finanziame­nto, alternativ­e alle banche.

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La platea di manager e imprendito­ri ieri in Aib durante la giornata dedicata alle problemati­che del credito dall’associazio­ne (LaPresse)
Il focus La platea di manager e imprendito­ri ieri in Aib durante la giornata dedicata alle problemati­che del credito dall’associazio­ne (LaPresse)

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