Corriere della Sera (Brescia)

Colapesce l’infedele

- Giulia Bertuzzi

La Latteria Molloy recupera la data del concerto di Colapesce posticipat­a dal 2 marzo al 13 aprile (10 euro, inizio alle 22). A qualche mese di distanza dall’uscita dell’album, Infedele, Colapesce riprende a portare il suo spettacolo, la sua musica e i suoi testi in giro per i palchi d’Italia per un live più teatrale che mai. Ad aprire la data bresciana Verano. Come nasce Infedele? «Viene dopo Egomostro, dopo quasi 3 anni. Una gestazione lunga! Ho lavorato molto scrivendo circa 20 brani, poi ho fatto una selezione per tenere fede a Infedele, perdonate il gioco di parole».

E il titolo? «Ha varie ragioni. Da un punto di vista estetico mi piaceva poter giocare con la grafica della copertina. Per quanto riguarda la produzione è veramente infedele, nel senso che ci sono tante influenze anche in antitesi fra loro; hip hop, musica portoghese, brasiliana. Infedele ha una sua identità forte e in linea con la mia musica».

Un mix di suoni….«Il filo conduttore del disco è l’immaginari­o testuale, il linguaggio è urbano a volte street, ma poetico. Tutti i suoni sono stati registrati dal vivo con solo strumenti analogici».

I live attuali sono corali, in quanti siete sul palco? «Siamo in 10, 6 sul palco e 4 nelle retrovie per dare vita ad un vero e proprio spettacolo. C’è un luciaio che crea un’atmosfera particolar­e, ci sono degli incensi per ricreare l’ambientazi­one di una chiesa e a un certo punto è previsto che io consegni l’ostia ai presenti. L’idea è quella di fare uno show che coinvolga tutti i sensi.

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