Arturo si trasforma in «don Chisciotte»

Arturo don Chisciotte da Edolo Arturo Minelli,maestro di montagna vive le sue stagioni mature coltivando le passioni civili che hanno nutrito il suo lungo cammino nella vita e nella politica. Ma adesso che non ha più obblighi pubblici, pratica una sorta di nostalgia dell’irreversibile, come un nobile hidalgo assetato di giustizia che combatte contro il mondo per seguire l’alto mandato che si è dato da solo. Così manifesta settimanalmente il suo sentimento, le sue ansie, i suoi pareri con un manifesto che espone nella bacheca di fronte alla biblioteca di Edolo. Sono aforismi, favole emblematiche, polemiche edolesi. Una sorta di coscienza critica che pone domande, inquieta, suggerisce. Adesso Arturo ha raccolto gli ultimi due anni di «bacheche» in un quaderno colorato dal titolo «don Chisciotte» con la bella grafica di Serena Albertelli. Sono pensieri e riflessioni qualche volta in dialetto. Ad ogni exergo di pagina compare il suo autoritratto di solitario e ingenuo fustigatore: i baffetti che coronano un pizzetto con gli occhi indagatori nascosti dietro spesse lenti, «un gentiluomo di quelli con la lancia nella rastrelliera».