La galassia della Destra
Il 4 marzo duemila voti, ma potrebbero crescere
Quanto vale, in termini di voti, la galassia che si muove a destra o intorno al centrodestra?
La galassia che si muove a destra o intorno al centrodestra può dare fastidio a Paola Vilardi? In termini assoluti ovviamente no ma, nel complesso, i gruppi o i gruppuscoli che si agitano a destra (e non solo) possono diventare un pacchetto di voti non indifferente che può rosicchiare qualche punto percentuale.
Se a sinistra della coalizione di Del Bono a oggi ci sono soltanto Potere al Popolo e Partito comunista, a destra della Vilardi l’offerta politica è infatti numerosa: Casapound, Azione sociale e Forza Nuova, Pro Brixia il Bigio, Brescia futura, Grande Nord. In marzo i voti presi da questa galassia, sono stati di poco inferiori ai duemila ma ci sono però alcune avvertenze: «A marzo – spiega il candidato di Casapound Davide De Cesare – tanti nostri simpatizzanti hanno preferito votare Lega per dare una marcia in più a Salvini, ma a giugno andrà diversamente: tanto si andrà al ballottaggio e per cui al primo turno i voti resteranno a casa». Anche perché, osserva De Cesare, c’è «una candidata moderata come Vilardi, non uno come Rolfi». L’obiettivo del movimento che, per bocca del candidato, «si ispira alle politiche sociali ed economiche del fascismo» è di riuscire a entrare in consiglio comunale.
Stesso discorso per Azione sociale e Forza Nuova, lista unica a sostegno della candi- data Laura Castagna, non nuova alle campagne elettorali (nel 2013 era in lista con Fratelli d’Italia). Pesca a destra anche la lista «Pro Brixia – Il Bigio» guidata da Leonardo Peli, ultimo segretario del Msi a Brescia e tra i fondatori della prima Alleanza nazionale. «Va bene per comodità la collocazione politica — dice —, ma destra e sinistra sono concetti vecchi».
Il Bigio? «Una provocazione: c’è chi ha paura di una statua, noi guardiamo avanti». La lista, si apprende dalla pagina facebook, ha una concezione «artistica e spirituale della vita» e spera non tanto in un consigliere ma di essere da pungolo per rendere il dibattito «un po’ meno stantio». Nell’elenco di liste, a oggi, c’è anche Brescia Futura di Giorgio Agnellini, già consigliere con il centrodestra durante la giunta Paroli. Infine Grande Nord di Giulio Arrighini: la lista non è sicuramente destra classica, movimentista, tradizionalista o confessionale («finché ci sarò io escludo un’alleanza con quelli lì», dice) ma comunque i voti li prende prevalentemente dall’area di centrodestra.
Diverse le ipotesi in campo: o corsa in solitaria, o stare dentro una civica o col proprio simbolo ma all’interno di una coalizione più ampia. In questo caso quella di Paola Vilardi.