Caso Bozzoli Le accuse della ex all’indagato
La testimone conferma: «Disse che prima o poi avrebbe ucciso lo zio»
Davanti al giudice non si è tirata indietro. E per un’ora la ex fidanzata di Giacomo Bozzoli, indagato con il fratello e due operai per la scomparsa dello zio Mario, ha ribadito: «Era violento. E più volte mi disse che voleva uccidere suo zio».
Non si è tirata indietro, anzi. Nel massimo riserbo ha parlato in aula circa un’ora davanti al gip Lorenzo Benini. Chiamata a deporre in incidente probatorio dalla procura generale, la ex fidanzata di Giacomo Bozzoli — indagato con il fratello Alex e due operai della fonderia di famiglia per l’omicidio e la distruzione del corpo dello zio Mario, scomparso la sera dell’8 ottobre 2015 — ha confermato (e cristallizzato) quanto già dichiarato ai carabinieri nel 2015, nel 2016 e alla fine dello scorso anno. Avrebbe ribadito la natura violenta dell’ex, così come di averlo più volte sentito dire, già anni fa: «Prima o poi lo zio lo uccido». Fu proprio lei, di sua iniziativa, a contattare l’Arma dopo aver saputo della scomparsa di Mario Bozzoli, di cui le diede notizia la madre. Raccontò (e lo ha fatto anche ieri) della relazione con Giacomo finita nel 2011 e del periodo successivo in cui lui l’avrebbe «perseguitata», così come, stando alle indagini, avrebbe fatto anche con la compagna precedente, pur sostenendo il contrario e cioè che sarebbero state le donne a non lasciarlo in pace. Ma la ragazza ha ricordato anche gli scatti d’ira e di quando l’ex avrebbe addirittura alzato le mani. «Una volta sono dovuta andare al pronto soccorso, eravamo in auto, mi ci ha accompagnato lui». Per gli inquirenti non aveva e non ha alcun motivo per mentire. E la sua deposizione viene ritenuta di particolare rilevanza. Mentre la credibilità della teste non è affatto così scontata per la difesa di Bozzoli.
Intanto, al settimo piano, il procuratore generale Pier Luigi Maria Dell’Osso ha convocato di nuovo le forze dell’ordine per fare il punto sull’inchiesta bis, dopo le perquisizioni alla fabbrica di Bedizzole di Adelio Bozzoli (fratello di Mario): sequestrati documenti, file, pc, i telefonini dei figli Giacomo e Alex. Un accesso giudicato necessario, sulla base di quanto trovato. Che ora va analizzato.