Al Brescia Calcio l’area di Torbole Cellino: basta attese
Il presidente del Brescia Calcio Massimo Cellino non sopporta più le lungaggini. Ieri la società si è aggiudicata l’area di Torbole (1,35 milioni di euro, 135 euro di rilancio) dove sorgerà il nuovo centro sportivo. E Cellino spera di poter usare i nuovi campi già dall’estate. Ma sull’acquisto è già polemica.
Una sola busta. Un solo offerente, ossia Massimo Cellino, il presidente del Brescia Calcio che, aggiungendo 135 euro in più rispetto alla base d’asta (1,35 milioni), si è aggiudicato l’acquisto di 85 mila metri quadrati di terreno a Torbole Casaglia. Un’area dove sorgerà il centro sportivo delle Rondinelle, con 6-7 campi da calcio, club house e un’area ristorante, sul modello di quanto fatto ad Assemini per il Cagliari, dove c’era anche una Spa. Ma dato che la zona oggi è essenzialmente un grande parco all’aperto, vicino al centro del paese, a Torbole si rinfocolano le polemiche e la delusione. Soprattutto tra le anime del comitato locale che aveva chiesto all’amministrazione guidata da Roberti Sisti di individuare un’area diversa da via Donatori di sangue per far nascere il centro del Brescia Calcio. «Quella zona è un polmone verde, vitale per le scolaresche e per la collettività: ecco perché volevamo salvaguardarla» spiega Gabriele Pellegrini di Legambiente. Dal canto suo, il sindaco ritiene che il centro sportivo delle Rondinelle porterà «prestigio» a Torbole ed eviterà una «cementificazione». Un allusione all’ipotesi di realizzare, in una piccola parte del parco, una polisportiva a uso pubblico, ormai tramontata. La cifra pagata dal Brescia Calcio equivale di fatto alla stima avanzata da un tecnico del Comune, mentre tre diverse perizie – depositate in Tribunale a inizio aprile – innalzavano la valutazione dai 2,5 ai 3,5 milioni.
Motivo per cui prende sempre più corpo l’ipotesi di un esposto alla Corte dei conti, per danno erariale. «Il nostro obiettivo – spiegano dal Comitato – era preservare l’area, come bene comune. Ma in ogni caso, anche facendo l’esposto, non avremo indietro il parco».
Secondo il comitato quelle tre perizie giurate, inviate per lettera l’11 aprile ai consiglieri, avrebbero dovuto consigliare prudenza. Invece il percorso amministrativo prosegue, con un’area adibita a servizi sportivi che dovrebbe passare da uso pubblico a uso privato: la variante al Pgt è da concludere, poi servirà anche una modifica al Piano urbanistico provinciale. Intanto, sull’area, pende la spada di Damocle di un doppio ricorso al Tar. Certo, Massimo Cellino raramente non centra un obiettivo quando si pone in testa una cosa. La vicenda della scorsa estate, il lungo tira e molla con Marco Bonometti lo testimonia. Alla fine ha vinto (ancora) lui ma, oggi come allora, le lungaggini della trattativa lo hanno immusonito. Il presidente non rilascia dichiarazioni ufficiali, a ulteriore riprova che si tratta di un successo non pieno, al telefono lascia però intuire il suo stato d’animo, esternato già una settimana fa quando al Corriere disse che «erano stati intasati i tribunali con cause pretestuose per la sete di protagonismo di qualcuno». «Sono veramente contrariato dalla strumentalizzazione a fine politico – ha aggiunto ieri – devo ancora metabolizzare. Il prezzo? Anche qui mi astengo dal commentare. Ma mi lasci dire che non lo hanno regalato di certo…». La cifra corretta per l’acquirente, che ha indicato da subito il centro sportivo di proprietà quale priorità per la creazione di un grande Brescia, sarebbe stata attorno al milione di euro anche se Cellino ha sempre ricordato che avrebbe volentieri pagato qualcosa di più pur di iniziare subito i lavori. Già, ma quando? Il proprietario delle rondinelle intende andare in A l’anno prossimo e ottenere la promozione senza passare dai play off. Questo impone una programmazione chiara già dall’estate, quando a occupare la scena sono il mercato calciatori (dovrebbe chiudere prima rispetto agli anni scorsi, seguendo la linea della Serie A che ha posto il termine al 18 agosto) e ritiro. La prima squadra e il settore giovanile dovrebbero allenarsi qui da fine luglio o inizio agosto nella migliore delle ipotesi, ma le recenti evoluzioni della vicenda invitano alla cautela tutti, anche chi come Cellino è abituato a giocare all’attacco. «Stiamo correndo per superare gli ostacoli nel minor tempo possibile, speriamo davvero di iniziare i lavori a maggio», assicurano dall’entourage del presidente. Il Brescia è passato in vantaggio. La partita, però, non è ancora finita.
Cellino Sono veramente contrariato dalla strumentalizzazione a fine politico Il prezzo? Mi lasci dire che non lo hanno regalato di certo