Ucciso fuori dalla disco: 10 anni al responsabile
In abbreviato la condanna a Anthony Aiello per l’omicidio di Yaisy Bonilla. Otto anni a chi gli passò il coltello
Ha sempre sostenuto che non voleva uccidere. E che anzi, si sarebbe solo difeso a sua volta da un’aggressione. Ma non è bastato. Nel processo in abbreviato il gip Alessandro D’Altilia ha condannato a dieci anni Anthony Aiello, 23 anni, di Gussago, per l’omicidio volontario del colombiano Yaisy Bonilla, 21, in Italia da quando di anni ne aveva solo nove: lo colpì a morte con una coltellata all’alba del 2 aprile di un anno fa fuori dalla discoteca Disco Volante di Brescia due. Nei suoi confronti il pm Teodoro Catananti aveva chiesto 14 anni e due mesi. Concesse dal giudice le attenuanti generiche e quella della provocazione, vale a dire del pugno sferrato dalla vittima al volto di Aiello, per la difesa, senza alcuna ragione evidente (dalle indagini a scatenare la violenza di Bonilla, alterato dall’uso di sostanze stupefacenti, sarebbe stato un apprezzamento alla sua ragazza, non dimostrato in aula secondo il suo legale). E poi quel coltello, che stando alla ricostruzione della procura l’assassino avrebbe chiesto agli amici. Per colpire. Un fendente solo, dritto all’addome.
Per concorso anomalo in omicidio volontario, sempre in abbreviato, a otto anni (l’accusa ne aveva chiesti 9 e sei mesi) è stato condannato anche Mina Henin, egiziano di 23 anni: fu lui, quella sera, a mettere nelle mani di Anthony il coltello usato poco dopo per uccidere.
Il giudice ha disposto anche le provvisionali immediatamente esecutive per le parti civili: 50 mila euro al padre di Bonilla e 20 mila euro rispettivamente per la compagna Andrea Lazar — che quella sera era al fianco di Yaisy: «Chiama i soccorsi» riuscì a chiederle dopo l’aggressione — e la sorella.
Tempo novanta giorni per le motivazioni del dispositivo: «Ci riserviamo di valutarle nella prospettiva di fare appello» il commento dell’avvocato Veronica Zanotti, che assiste Aiello, poco dopo la sentenza.