DETENUTI E DIRITTI UMANI
Si è tenuta ieri la Seconda giornata dell’Esecuzione penale socialmente responsabile, promossa dall’Ufficio della Garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Brescia. La Giornata ha voluto commemorare la figura di Mario Gozzini, padre dell’omonima, illuminata legge che, con fiducia e coraggio, contribuì nel 1986 a rafforzare l’idea già anticipata dalla riforma del 1975 secondo la quale le alternative al carcere costituiscono la via privilegiata per l’abbattimento della recidiva e per un efficace reinserimento sociale, affiancato in questa convinzione, e in tante battaglie, dal fondatore di Carcere e Territorio di Brescia, Giancarlo Zappa. L’attualità di questi percorsi riabilitativi, impossibili da realizzare senza un contributo costante, consapevole e maturo del territorio non è certo venuta meno col tempo, anzi. Quest’anno, poi, il valore aggiunto dell’evento è stata la presentazione del neo costituito gruppo di detenuti di Verziano, che si pone come obiettivo la (auto) responsabilizzazione sociale ed è il frutto di due anni di attività inframuraria sul tema dei Diritti Umani. «Verziano per i Diritti Umani (V4HR)» – è il nome del Gruppo - intende promuovere azioni socialmente responsabili e accogliere idealmente tutte le persone che, in stato di detenzione o libere, vogliano attivarsi per i bisogni degli altri. L’invito ad aderire al gruppo sarà pertanto rivolto a tutti i detenuti degli istituti italiani in modo da ampliare il movimento, orientandolo verso azioni estese all’intero territorio nazionale. Il gruppo cercherà di coinvolgere il più possibile anche la comunità esterna e, in particolar modo, le realtà del Terzo settore che già operano per la tutela dei diritti di tutti, in modo da porsi come nuovo ma attento interlocutore. Inoltre, attraverso la rete internazionale di collaborazioni consolidata da Carcere e Territorio, sarà possibile condividere le iniziative di V4HR anche con persone recluse all’estero, con l’ambizioso – forse presuntuoso – obiettivo di trasformare il movimento penitenziario bresciano in una voce globale proveniente dai reclusi. L’idea che proprio dal carcere possa nascere una rinnovata attenzione nei confronti dei Diritti dell’Uomo si pone certamente come una sfida importante. Saranno le persone del gruppo V4HR che dovranno dimostrare di saperla cogliere e di essere in grado di trasformarla in una risorsa per la collettività esterna.