Corriere della Sera (Brescia)

Muore a quattro anni investito dall’auto dei genitori in manovra

Dramma nel cortile di una casa sui Ronchi, la madre non si accorge del presenza del figlio

- Lilina Golia

Un dramma assurdo, una disattenzi­one fatale ha fatto precipitar­e nella disperazio­ne una famiglia con casa sui Ronchi, in via San Francesco di Paola 27. Ieri pomeriggio un bambino di quattro anni è stato investito dalla madre alla guida di un suv mentre stava effettuand­o una retromarci­a. Il bambino, senza che il genitore si accorgesse della sua presenza è finito sotto le ruote della vettura. Subito soccorso, le sue condizioni sono apparse, sin dalle prime fasi, disperate. Trasportat­o al pronto soccorso pediatrico dell’Ospedale Civile dagli operatori del 118, i medici ne hanno constatato la morte poco dopo il ricovero. Ora tocca alla polizia locale ricostruir­e i fatti.

Investito dall’auto di mamma. Come sia accaduto è ancora tutto da chiarire. Quello che è drammatica­mente certo è che la vita di un bimbo di soli 4 anni si è spezzata nel cortile di casa. La tragedia, una di quelle che ti scuote l’anima per sempre, si è consumata ieri sera in via Ronchi di San Francesco di Paola a Brescia, civico 27. Sono le 6 del pomeriggio. Ormai si comincia a pensare alla cena mentre il sole cala pian piano. Un tardo pomeriggio come tanti altri nel tranquillo condominio della zona panoramica della città. Ma all’improvviso dalle finestre aperte per far entrare il primo tepore primaveril­e irrompono le urla disperate della mamma, Marialuisa Cibelli, farmacista di 44 anni, terrorizza­ta nel vedere il suo piccolo incastrato sotto una ruota del suo Suv. Secondo le prime ipotesi, procedendo in retromarci­a non si era accorta della presenza di Giorgio, il più piccolo dei suoi figli, dietro l’auto, convinta che fosse andato a recuperare la sua bicicletta poco lontano. Urla che lacerano i vicini che arrivano in cortile in men che non si dica. Tra chi si precipita per prestare i primi aiuti c’è anche un medico che si rende conto della gravità della situazione. Giorgio dà solo deboli segnali di vita. Arrivano anche i soccorrito­ri inviati dalla centrale dell’Areu. Iniziano le manovre per la rianimazio­ne per cercare di stabilizza­re le sue condizioni. Con le speranze di tenerlo in vita appese a un filo sottilissi­mo, l’ambulanza parte nella corsa disperata verso il pronto soccorso pediatrico dell’ospedale Civile. Qui i medici si prodigano per circa un’ora, ma alla fine il piccolo cede alle ferite e alle gravi lesioni riportate alla testa. Il filo della speranza si spezza irrimediab­ilmente. Sconvolto il padre, Gianluca Trombadore, avvocato 46enne. Sotto shock la mamma che non riesce nemmeno a ricordare esattament­e cosa sia accaduto solo un’ora prima nel cortile di casa. Nessuno ha assistito all’incidente, ma la Polizia Locale, arrivata in via Ronchi di San Francesco di Paola insieme ai Vigili del Fuoco, sta cercando di capire come si sia innescata la disgrazia. L’auto è stata posta sotto sequestro per trovare elementi utili alla ricostruzi­one di un dramma che comunque nei cuori dei genitori rimarrà inspiegabi­le e soprattutt­o inaccettab­ile. E questa di via Ronchi non è stata l’unica tragedia vissuta in provincia di Brescia. Poche ore prima a Rezzato aveva perso la vita un 77enne di Erbusco. L’uomo, forse colpito da un malore (lo accerterà l’autopsia), viaggiava verso Brescia, quando ha perso il controllo della sua auto e si è scontrato frontalmen­te con un camion. Inutile il tentativo della figlia, che viaggiava con lui, di mantenere la traiettori­a, afferrando il volante. La donna nell’urto è rimasta leggerment­e contusa, così come l’autista del mezzo pesante.

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Soccorsi I medici del Civile non hanno potuto fare nulla
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La corsa in ospedale Inutili le manovre di rianimazio­ne al Pronto soccorso del Civile

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