Corriere della Sera (Brescia)

La Loggia: niente polo logistico Italmark e trasferime­nto per le ditte impattanti

Capra: «Tra un anno aperti i laghi di Nuova Beton»

- Gorlani

Il primo pezzo del Parco delle cave è pronto ma l’amministra­zione Del Bono rilancia: nei prossimi tre anni verranno risolte diverse criticità ambientali che costellano la zona. Il Comune incasserà la fidejussio­ne di Nuova Beton per sistemare l’area di 900 mila mq, cercherà una nuova collocazio­ne per il polo logistico Italmark e favorirà il trasferime­nto di ditte impattanti come Recover e Ecoservizi.

Così come via Milano, il nascituro parco delle cave, ad est della città, simboleggi­a bene il percorso green seguito dall’amministra­zione Del Bono: «Dopo che per anni Brescia è stata raccontata come città dei veleni ora diventa laboratori­o di rigenerazi­one ambientale», ha ribadito ieri il sindaco, che venerdì prossimo, con la festa d’inaugurazi­one del parco, incasserà un altro «assegno» elettorale. La conquista del comune è indubbiame­nte storica: dopo mezzo secolo di escavazion­i in città non potrà più essere tolta una zolla. Il sogno del parco ha preso forma ma per sviluppars­i ha bisogno di altre battaglie. Che Del Bono (in caso di riconferma) intende perseguire.

Innanzi tutto va risolto il nodo Nuova Beton: la società di Gaffurini è in crisi e ha chiesto il concordato preventivo; la Loggia ha iniziato a chiedere l’escussione della fidejussio­ne da 2 milioni per portare a termine gli interventi di riqualific­azione previsti sui due laghi più grandi del parco. «Da qui doveva partire il parco delle cave» ha ricordato ieri con un poco d’amarezza la presidente Codisa Angelamari­a Paparazzo. «I 900 mila mq di aree, laghi compresi, sono già del Comune e non appena escussa la fidejussio­ne realizzere­mo la casa delle associazio­ni e faremo la rinaturali­zzazione degli argini» promette Fabio Capra, capogruppo Pd e vero regista della nascita del parco. Una promessa da farci un nodo al fazzoletto. Come per le altre snocciolat­e ieri in Loggia. «Nel giro dei prossimi tre anni risolverem­o tutte le criticità ambientali della zona» aggiunge Capra. Che sono tante, a partire dall’ex cava Piccinelli di via Serenissim­a contenente scorie radioattiv­e (ma anche cumuli del pericoloso fluff car) per arrivare alla Ve-Part, una delle prime discariche per rifiuti tossici di Brescia, chiusa da anni ma che necessita di un poderoso piano di messa in sicurezza. La Loggia ha già evitato che in zona arrivasser­o altre discariche: Faustini, pur avendo l’autorizzaz­ione in tasca, non smaltirà 80mila metri cubi di amianto in via Brocchi (è stato ripagato con aree edificabil­i): nel sito nascerà un camping per camper e roulotte. Il Comune di Brescia e quelli limitrofi si sono battuti anche contro la realizzazi­one della discarica Castella (è arrivata però una seconda domanda). In zona però Gaburri e poi Odolini (Italmark) da 7 anni hanno un permesso per realizzare un polo logistico. Sarebbe un pugno nell’occhio per il nuovo parco. «Lo sposteremo altrove» promette il sindaco Del Bono, confermand­o indirettam­ente che è in atto una trattativa con la società per individuar­e un’altra area in città. La Loggia lavorerà anche per impedire la realizzazi­one di un nuovo bitumifici­o (concession­e in capo a Gaburri) a fianco della cava Castella. Non solo. «Nel giro di un paio d’anni si sposterà a Montirone anche la Recover (recupero di rifiuti non pericolosi, ndr), perché su quell’area abbiamo dato al gruppo Faustini le aree edificabil­i concesse in cambio della rinuncia alla discarica d’amianto Profacta» aggiunge Capra. Aperto anche il nodo Ecoservizi di Buffalora, la società del gruppo Systema (e della galassia Cerroni) che tratta rifiuti pericolosi. L’azienda vorrebbe ampliarsi in un sito più esteso di un paese dell’hinterland e la Loggia sta cercando di «favorire» il trasloco.

L’ultimo passo della Loggia per completare il parco delle cave (arrivando così a 4 milioni di metri quadri di estensione) sarà entrare in possesso dei 250mila mq delle cave Rezzola-Taglietti, nell’Ate 20.

I nodi ambientali Evitate due discariche, tra 2 anni se ne andrà la Recover e si lavora per spostare Ecoservizi

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L’ex cava Faustini tra via Cerca e via Brocchi dove venerdì si svolgerà la festa dell’acqua come appare oggi e com’era fino a tre anni fa. (Foto Morgano/LaPresse)
Prima e dopo L’ex cava Faustini tra via Cerca e via Brocchi dove venerdì si svolgerà la festa dell’acqua come appare oggi e com’era fino a tre anni fa. (Foto Morgano/LaPresse)

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