«Autoguidovie rompe i patti» Oggi lo sciopero dei pullman
Quello di oggi si appresta ad essere il classico «venerdì nero» per i pendolari del trasporto pubblico su gomma nella provincia di Pavia. Dopo appena 20 giorni di servizio del nuovo appaltatore Autoguidovie parte il primo sciopero di ventiquattro ore indetto dagli autisti dei bus. L’astensione dal lavoro arriva in seguito al mancato riassorbimento dei lavoratori nel passaggio tra vecchi e nuovi gestori. Al momento sono 42 i posti di lavoro a rischio. Tra loro sia gli operatori che svolgevano servizi per il precedente consorzio in regime di sub appalto, autisti, meccanici e impiegati. La trattativa tra Autoguidovie e i sindacati è definitivamente naufragata all’inizio del mese quando nemmeno la mediazione del prefetto di Pavia Attilio Visconti ha ridotto la distanza tra le parti con la società che è rimasta ferma sulle proprie posizioni e non ha partecipato al consiglio comunale aperto del 17 aprile. Il bando prevedeva 406 persone in pianta organica, le aziende uscenti hanno sempre spinto per la riconferma di almeno 442 persone, mentre
La trattativa L’azienda ha assorbito 348 lavoratori dalla società precedente «A rischio 42 posti»
Autoguidovie ne ha assorbite 348. «Non solo sono stati lasciati fuori i lavoratori in subappalto, ma cosa ancora più grave — dice il segretario generale Filt/Cgil di Pavia Massimo Colognese — non sono stati rispettati i termini del bando di gara». Un punto su cui era intervenuto a inizio anno anche il direttore generale dell’Agenzia regionale per il trasporto pubblico locale Luca Tosi che aveva sottolineato la necessità di non scendere al di sotto della quota stabilita dal bando. Ed è proprio all’Agenzia regionale che i sindacati si stanno appellando in queste settimane per l’apertura di un tavolo tra la società, il Comune di Pavia, la provincia e la Regione. Al tavolo, spiega Colognese «ci sarà anche l’attuale organizzazione del lavoro di Autoguidovie con turni del tutto al di fuori dei contratti nazionali e integrativi. Una situazione aggravata — conclude Colognese — dai depositi che di fatto sono ancora cantieri a cielo aperto e senza strutture in grado di accogliere i lavoratori». In una nota congiunta sindacati e federazione dei trasporti hanno fatto sapere che «in caso di reiterati comportamenti non conformi da parte di Autoguidovie non escludiamo di sollecitare la Provincia e Regione a ricorrere alla revoca dell’appalto».