Corriere della Sera (Brescia)

Torna al Comune l’ex Ticosa Svanito il quartiere arriva il parcheggio

Como, addio alle residenze di lusso L’accordo dopo anni di degrado

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COMO Venduta nel 2006 dal Comune a una multinazio­nale che avrebbe dovuto realizzare un nuovo, futuristic­o quartiere all’ingresso di Como, l’area ex Ticosa torna a Palazzo Cernezzi com’era, se non in condizioni peggiori. Dopo dodici anni spesi per una bonifica mai finita, si riparte dall’inizio. Con la prospettiv­a, nella migliore delle ipotesi, di aprire al più presto almeno un parcheggio. Esattament­e quello che già c’era prima dei grandi progetti naufragati senza neppure iniziare. Mentre l’area è diventata l’immagine dell’abbandono e dell’immobilism­o della città.

Per un secolo simbolo della creatività serica e del tessile di Como, la tintostamp­eria Ticosa è arrivata ad avere più di mille operai. Poi il declino e la chiusura nel 1982. Oltre trent’anni, nei quali le amministra­zioni comunali che hanno guidato la città hanno provato una dopo l’altra, senza riuscirci, a immaginare un futuro diverso per un’area simbolo del capoluogo. Poco più di quarantami­la metri quadrati, rimasti invece senza un’identità. La svolta annunciata nel 2006, con la vendita alla multinazio­nale olandese Multi e la cerimonia in grande stile, con uno spettacolo allestito per l’abbattimen­to della fabbrica, si è bloccata prima ancora che si potessero gettare le fondamenta del nuovo quartiere. In dodici anni non è stata completata neppure la bonifica dell’area. Un intervento indispensa­bile, viste le sostanze chimiche utilizzate nei decenni dall’azienda tessile, che si è rivelato però ben più complesso rispetto alle previsioni iniziali e per il quale sono stati spesi più di 4 milioni di euro.

Il progetto del nuovo quartiere, rimasto inesorabil­mente bloccato dalla burocrazia e dall’intricata questione dei veleni del sottosuolo è finito al centro di un contenzios­o tra Comune e Multi. La battaglia legale ha bloccato per anni ogni possibile via d’uscita. Nel frattempo, la spianata della Ticosa è rimasta preda del degrado e del totale abbandono.

A distanza di dodici anni dal passaggio a Multi, l’area ora dovrebbe tornare nelle mani del Comune di Como. Un passaggio che costerà alle casse di Palazzo Cernezzi quasi mezzo milione di euro. Di fatto, si tornerà al punto di partenza. Paradossal­mente però, è un passo avanti che consentirà almeno di pensare di nuovo al futuro dell’area.

«La giunta ha votato un primo atto di indirizzo che a breve si trasformer­à in una delibera e potrà poi passare all’esame del consiglio comunale — spiega l’assessore all’Urbanistic­a di Palazzo Cernezzi, Marco Butti —. Abbiamo raggiunto un accordo con la società per fare in modo che l’area torni di proprietà del Comune. Nei prossimi giorni mi confronter­ò con i partiti e conto di velocizzar­e il più possibile i passaggi previsti per arrivare alla transazion­e e poter tornare a disporre dell’area».

Dopo oltre trent’anni di fallimento, questa volta la linea dell’amministra­zione sembra orientata al basso profilo. Bando alle illusioni e ai sogni fuori portata. L’obiettivo, per il momento, è offrire ai comaschi almeno un parcheggio, qualcosa di simile a quanto fatto alla fine degli anni Novanta, quando la spianata garantiva 600 posti auto. «L’accordo con Multi è già un successo — ha ripetuto il sindaco Mario Landriscin­a —. Ora dobbiamo trovare le risorse almeno per fare un’area di sosta e chiudere al contempo il capitolo della bonifica. L’obiettivo è aprire il parcheggio per la primavera 2019. Sarebbe un secondo successo».

L’obiettivo L’amministra­zione, rilevati i terreni dalla Multi, cerca ora risorse per realizzare l’area di sosta entro il 2019 e completare le bonifiche

 ??  ?? Dall’alto Qui, all’ingresso di Como, sorgeva la fabbrica Ticosa demolita nel 2006. Al suo posto sarebbe dovuto sorgere un quartiere modello (Cusa)
Dall’alto Qui, all’ingresso di Como, sorgeva la fabbrica Ticosa demolita nel 2006. Al suo posto sarebbe dovuto sorgere un quartiere modello (Cusa)

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