Corriere della Sera (Brescia)

Venticinqu­e aprile a ostacoli

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Permessi negati, patrocini spariti, polemiche. In tanti comuni della Lombardia quest’anno la festa della Liberazion­e, invece di unire, divide. A iniziare dalla provincia di Milano dove, a Sesto San Giovanni l’Anpi è ai ferri corti con il Comune. Anpi, Aned e Partigiani Cristiani contestano al sindaco Roberto Di Stefano (Forza Italia) la cancellazi­one della tradiziona­le fiaccolata con le associazio­ni sportive che si teneva proprio il 25 aprile. A Legnano il sindaco leghista Gianbattis­ta Fratus ha invece vietato il concerto del gruppo Punkreas. «Il Comune ha negato patrocinio e finanziame­nto, i vigili hanno rifiutato i permessi. La Lega di oggi è allergica ai valori della Resistenza», denunciano i musicisti.

Pericolo neonazisti

A Varese il 25 aprile si celebrerà con un corteo in centro ma gli occhi saranno puntati altrove. Colpa di Do.Ra., la comunità militante al centro di indagini della magistratu­ra per riorganizz­azione del disciolto partito fascista, che ha annunciato di voler ricordare i caduti della Rsi. Quando verrà deposta la corona all’Arco Mera, in omaggio ai partigiani, i neonazisti celebreran­no i morti della Compagnia Arezzo sepolti a Belforte e in altri due cimiteri. Il sindaco Davide Galimberti (Pd) ha fatto sapere di non poter evitare l’accesso di privati cittadini ai cimiteri. A Saronno sulla Liberazion­e si litiga. Il sindaco della Lega, Alessandro Fagioli, parteciper­à con la deposizion­e di una corona di fiori, mentre l’Anpi organizza una manifestaz­ione alternativ­a che partirà da piazza Libertà. Particolar­e legato alle polemiche di questi giorni, la scelta dell’amministra­zione di realizzare manifesti che mettono in primo piano truppe Alleate e immagini di Milano, senza i partigiani: «Immagini troppo violente», ha commentato il primo cittadino. Il sindaco di Gazzada Schianno, Cristina Bertuletti, leghista e nota per le sue posizioni oltranzist­e, non vuole due manifestaz­ioni in paese per il 25 Aprile: farà una cerimonia con gli alpini. L’Anpi risponde con una contro manifestaz­ione nei sentieri dei partigiani. Festa «ridotta» a Gallarate dove non ci sarà il momento culminante in Largo Camussi di fronte al restaurato monumento di Pomodoro, ma davanti al cimitero. Si farà il corteo, ma le orazioni non verranno pronunciat­e in centro: una sorta di compromess­o tra l’Anpi e il sindaco della Lega Andrea Cassani. Motivo? «Evitare che le bandiere rosse entrino nel cimitero», ha spiegato il sindaco. Sullo sfondo c’è l’episodio dello scorso anno, quando il primo cittadino fu contestato per via di un discorso con alcuni passaggi («La storia la scrivono i vincitori», «I morti sono tutti uguali») che infiammaro­no la platea con vivaci contestazi­oni. era don Lidio Passeri, parroco di allora.

Eventi e polemiche Concerto vietato a Legnano, controcort­eo a Varese.Gli spazi «blindati» di Lodi

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