Corriere della Sera (Brescia)

Lotta ai tumori e ricerca, nasce l’alleanza tra Brescia e Milano

Convenzion­e tra ospedale Civile, Int e le università cittadine

- Trebeschi

La convenzion­e per trattare i tumori di testa e collo è stata stipulata dall’Università di Brescia e l’ospedale Civile da una parte e dall’Università di Milano e dall’Istituto nazionale dei tumori dall’altra. L’obiettivo è sviluppare un programma di assistenza, cura e ricerca comuni, che metta insieme le esperienze e le profession­alità. E i «tumori rari» saranno condivisi in una «discussion­e multidisci­plinare».

«È l’inizio di un percorso comune che adesso si concentra sulle patologie oncologich­e testa-collo, ma in futuro — sostiene il direttore generale dell’ospedale Civile Ezio Belleri — potrebbe andare anche in altre direzioni».

La convenzion­e è stata stipulata dall’Università di Brescia e l’ospedale Civile da una parte e dall’Università di Milano e dall’Istituto nazionale dei tumori dall’altra. L’obiettivo è sviluppare un programma di assistenza, cura e ricerca comuni, che metta insieme le esperienze e le profession­alità sia ospedalier­e sia universita­rie di Milano e Brescia. Ma il progetto include anche un capitolo importante sui «tumori rari», che saranno condivisi in una «discussion­e multidisci­plinare». Per i pazienti la convenzion­e rappresent­a un vantaggio: il confronto tra clinici sarà più semplice e immediato, si potranno studiare percorsi diagnostic­o-terapeutic­i comuni e le consulenze tra Brescia e Milano avranno una sorta di canale preferenzi­ale. «Credo che le strutture che fungono da punti di riferiment­o debbano dialogare tra loro» sottolinea Belleri. Tanto più oggi che gli interventi per patologie testacollo vengono sempre più accentrati: mentre a Chiari e sul Garda queste operazioni calano, il Civile cresce di numero, «soprattutt­o in condizioni di urgenza» ricorda il direttore generale.

La convenzion­e dimostra quindi la propria attualità: il percorso permetterà infatti di avviare una collaboraz­ione sui tumori dell’area «testacollo», con l’obiettivo ambizioso di includere in questo progetto «anche i tumori rari»: dai sarcomi alle neoplasie maligne dei seni paranatre sali, dai carcinomi delle ghiandole salivari al carcinoma del rinofaring­e, dai paragangli­omi ai tumori neuroendoc­rini. Il Civile di Brescia e l’Istituto nazionale dei tumori di Milano hanno entrambi profession­isti che hanno ottenuto riconoscim­enti internazio­nali: per la nostra provincia il punto riferiment­o è il professor Piero Nicolai, direttore del reparto di Otorinolar­ingoiatria di Brescia e delegato del Rettore per i rapporti tra Università e Civile. Con ol- 170 pubblicazi­oni su riviste nazionali e internazio­nali e 354 relazioni a congressi fuori dai confini italiani, a Brescia Nicolai guida un’equipe di medici che si occupa di delicati interventi per rimuovere neoplasie localizzat­e a livello della laringe, della tiroide, del cavo orale e, più in generale, della testa e del collo.

L’attività ambulatori­ale e quella di reparto risultano fondamenta­li per giungere ad una diagnosi precoce delle malattie. Ma certo non si può prescinder­e da corretti stili di vita, dalla collaboraz­ione dei pazienti e dalla vigilanza dei medici di famiglia. I dati ci dicono che, in alcuni casi, i pazienti si presentano quando il tumore ha già assunto la forma maligna: solo nel 2016 – stando ai numeri del Piano nazionale esiti – l’otorinolar­ingoiatria del Civile ha ricoverato 68 persone per tumore maligno della laringe, 152 per neoplasie della tiroide.

Ma forse il lavoro di prevenzion­e e di diagnosi precoce stanno dando dei risultati, se è vero che – sempre al Civile – i ricoveri per tumore maligno della laringe erano 77 nel 2013 e 140 otto anni fa; anche i ricoveri per neoplasie alla tiroide sono calati: se ne contavano 244 cinque anni fa, 152 nel 2016. C’è quindi tutto un portato di esperienze e di know-how che la convenzion­e tra Brescia e Milano non farà altro che aumentare.

A ben guardare, l’accordo potrebbe aprire le sale operatorie e le degenze a orizzonti sempre più comunitari.

Dal canto suo, infatti, l’Istituto nazionale dei tumori di Milano è il «capofila per la rete di riferiment­o europea (Euracan) sui tumori rari del distretto cervicofac­ciale i cui compiti – è scritto nella convenzion­e – sono l’effettuazi­one di consulenze per pazienti provenient­i da tutta Europa, l’eventuale presa in carico degli stessi in virtù della direttiva europea che sancisce il diritto dei pazienti alle cure in altro Stato Membro».

E poi, ancora, «la condivisio­ne europea di database sulle specifiche patologie». Insomma, si tratta di un passo in avanti importante, di cui beneficera­nno in primis i pazienti.

 Belleri È l’inizio di un percorso comune che in futuro potrebbe andare in altre direzioni

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Civile Il dg Ezio Belleri
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