Corriere della Sera (Brescia)

Del Bono, ecco il programma

Dal lavoro alla cultura, dallo stadio al castello: tutte le idee per una città più «green»

- Gorlani

Avanti con le bonifiche, spegniment­o della terza linea dell’incenerito­re, un centro per l’impiego comunale, una rete di videosorve­glianza e aiuti ai commercian­ti: questi i punti chiave del programma elettorale di Del Bono.

Servono altri cinque anni per «chiudere il cerchio». Per completare il ridisegno di Brescia, che da città «conosciuta solamente per le sue criticità ambientali deve diventare simbolo di riscatto e rigenerazi­one per far scuola in Europa». Da qui partirà il sindaco Del Bono nella sua densa campagna elettorale. Un mese e mezzo nel quale batterà la città quartiere per quartiere, raccontand­o in ognuno di essi il lavoro fatto e quello che resta da fare.

Tema dirimente dei prossimi cinque anni sarà ancora l’ambiente, perché una città meno inquinata diventa più attrattiva, sotto tutti i punti di vista. Ma saranno fondamenta­li, anche i temi sicurezza, lavoro, servizi sociali, cultura, infrastrut­ture. Del Bono può vantare una serie di conquiste inanellate in questi cinque anni, «facilitate» anche da una congiuntur­a economica di cui certamente non ha goduto Adriano Paroli dal 2008 al 2013 (basti pensare ai dividendi A2A, passati da

11 a 45,2 milioni). Il sindaco dividerà il tour elettorale in due momenti complement­ari: partirà elencando le tante cose fat(ora te. In tema ambientale il nuovo piano di governo del territorio (Pgt) ha dimezzato il cemento in arrivo sulla città; una battaglia che ha cozzato contro i diritti edificator­i dei privati, tanto da portare la Loggia alla Corte Costituzio­nale (e se vincesse a Brescia andrebbe il merito di aver aperto un canale enorme nella tutela del consumo di suolo). La raccolta differenzi­ata va molto bene va introdotta la tariffazio­ne puntuale), il parco delle Cave è nato (ma è completare). Sono iniziate anche le bonifiche ma per una serie di ostacoli burocratic­i e legali (vedi ricorsi a Tar e Consiglio di Stato) deve ancora iniziare quella al campo d’atletica Calvesi e soprattutt­o quella all’azienda Caffaro: i cantieri dovranno iniziare entro il 2019 per non perdere i fondi europei. Del Bono nel nuovo programma riscopre anche il tema delle sperimenta­zioni di tecniche di bonifiche alternativ­e alle discarica, che non sono state provate nell’ultimo quinquenni­o. La promessa di chiudere la terza linea dell’incenerito­re viene rifatta ma ora è anche strutturat­a da fonti di calore alternativ­e, indicate da A2A nel nuovo «piano green»: accumulato­ri di vapore dell’impianto attuale, solare termico, sfruttamen­to dei fumi dell’Alfa Acciai per compensare il minor calore prodotto bruciando 250mila tonnellate di rifiuti in meno l’anno. Un punto, quello del progressiv­o dimagrimen­to dell’impianto, che è contenuta anche nei programmi di 5 Stelle e centrodest­ra.

Sul fronte infrastrut­ture l’ultimo lustro ha visto l’arrivo della Tav in città, la realizzazi­one del Palaleones­sa (quasi pronto) e con il bando Oltre la strada si è progettata la rinascita dell’intera via Milano. Ora resta da affrontare il tema stadio, la realizzazi­one del tram dell’Oltremella ma anche la rigenerazi­one di via Orzinuovi, ancora costellata di ex industrie. In ritardo anche la realizzazi­one del museo Musil (anche qui una serie di ricorsi non hanno certo aiutato l’iter). Anche sul fronte iniziative culturali e servizi sociali Del Bono può offrire ai suoi elettori numeri in crescita.

Restano il tema sicurezza, lavoro e commercio, che saranno certamente cavalcati dal centrodest­ra ma ai quali Del Bono non intende rinunciare. Per questo ha previsto una maxi piano di videosorve­glianza con controlli in tempo reale, un centro per l’impiego alla «tedesca» che possa davvero aiutare i giovani a trovare lavoro ma anche contributi per il commercio al dettaglio che in questi anni ha sofferto moltissimo l’avanzata dei centri commercial­i.

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