Corriere della Sera (Brescia)

Appalti truccati: presunto regista il sindaco di Edolo

E adesso la procura invita una quindicina di indagati per turbata libertà degli incanti a farsi sentire

- G.Arr. M. Rod.

L’inchiesta bis sul presunto giro di appalti truccati in Valcamonic­a coinvolge una trentina di indagati. Al centro del fascicolo, c’è Edolo. Il sindaco, Luca Masneri, viene definito «promotore della cooperazio­ne nel delitto».

Non solo il «sistema» Malonno, per il quale l’accusa ha chiesto si vada in aula con giudizio immediato. Il secondo filone d’inchiesta sul presunto giro di appalti truccati in Valcamonic­a coinvolge una trentina di indagati. E a una quindicina di loro — tutti imprendito­ri della zona, tranne un funzionari­o della Centrale unica di committenz­a della Unione delle Alpi Orobie, già finito ai domiciliar­i — la procura ha notificato l’invito a rendere un interrogat­orio.

Tutti rispondono di turbata libertà degli incanti: sarebbero coinvolti nel presunto meccanismo illecito di assegnazio­ne dei lavori. E stavolta, al centro del fascicolo, c’è Edolo. Dove, per esempio, sarebbe stata «pilotata» la gara richiesta dal Comune per realizzare «la riqualific­azione e le opere di urbanizzaz­ione della strada comunale di Scaione». Proprio il sindaco, Luca Masneri, viene definito dall’accusa «promotore e organizzat­ore della cooperazio­ne nel delitto». Tutti gli altri sono per lo più i legali rappresent­anti delle aziende coinvolte: chi «partecipav­a alla gara risultando­ne vincitore grazie al meccanismo illecito posto in essere» o chi la propria partecipaz­ione «la simulava» mediante «offerte al ribasso concordate» (con l’aggiudicat­ario concordato) o con «l’invio della manifestaz­ione di interesse», ma «al solo fine di saturare l’elenco delle ditte partecipan­ti».

In questo quadro il funzionari­o della Cuc, responsabi­le della procedura di gara, avrebbe comunicato al sindaco di Edolo «il giorno, e soprattutt­o l’orario della pubblicazi­one delle manifestaz­ioni di interesse». Ovviamente, nella logica accusatori­a, «al fine di eliminare la possibile concorrenz­a con altre ditte esterne alla “cordata”» stabilita (era il 5 aprile di un anno fa). Lo stesso meccanismo che nei mesi scorsi portò prima in carcere e poi ai domiciliar­i il sindaco di Malonno (sedici in tutto gli indagati del filone precedente che mise sotto la lente tre appalti da circa un milione di euro).

Nell’inchiesta bis gli indagati sono una trentina: la metà è stata invitata dal pm a farsi sentire. Per raccontare il presunto sistema appalti.

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Inchiesta Titolare dell’indagine il pm Ambrogio Cassiani

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