25 aprile, Brescia intona «Bella ciao»
«La democrazia non è scontata», tanta gente per festeggiare la Liberazione
«La democrazia non è scontata». Così il sindaco di Brescia Emilio Del Bono alla cerimonia per festeggiare la ricorrenza del 25 aprile ha voluto ricordare la Resistenza e ha avvertito che «il virus antidemocratico è ancora in mezzo a noi e per questo dobbiamo tenere salda la memoria e mantenere l’impegno per il futuro, in questa piazza, piazza Loggia, segnata (il 28 maggio 1974) da una bomba fascista, anche se c’è ancora qualcuno che lo rinnega».
«C’ è bisogno di festeggiare, nonostante non manchino voci di chi vorrebbe cancellare la festa. La democrazia non è scontata, è per sempre». Così il sindaco Emilio Del Bono ha voluto ricordare la Resistenza e ha avvertito che «il virus antidemocratico è ancora in mezzo a noi e per questo dobbiamo tenere salda la memoria e mantenere l’impegno per il futuro, in questa piazza, piazza Loggia, segnata da una bomba fascista, anche se — ha sottolineato il sindaco — c’è ancora qualcuno che lo rinnega».
La giornata è cominciata il mattino con la deposizione delle corone al Sacrario dei Partigiani e la celebrazione della messa, poi, nel pomeriggio, le iniziative a ricordo del 25 aprile, giorno della Liberazione. Ancora una volta Brescia, città decorata con la medaglia d’argento al valore militare per la lotta partigiana, non ha mancato l’appuntamento per rinnovare il ricordo e la fedeltà ai valori che hanno animato la Resistenza e ispirato la Costituzione nel settantatreesimo anniversario della Liberazione.
In piazza Loggia anche quest’anno la manifestazione è stata aperta dal concerto della banda cittadina seguita dalla presenza delle Associazioni partigiane, d’arma e combattentistiche e dalle delegazioni dei Comuni della provincia che portavano i loro gonfaloni. Sono stati suonati i brani simbolo della lotta antifascista e sulle note di «Bella Ciao» è scesa più di una lacrima a rigare il viso dei presenti. Poi una delegazione di partigiani ha deposto alcune corone davanti alle lapidi che ricordano «i caduti della libertà» che negli anni della guerra, dal ‘43 al ‘45, «hanno dato la vita per un’Italia libera» ha ricordato Roberto Tagliani presidente delle Fiamme Verdi.
Carlo Ghezzi, segretario nazionale dell’Anpi (associazione nazionale partigiani d’Italia) sul palco di piazza Loggia ha ricordato lo sciopero generale del 25 aprile del 1945 «e l’insurrezione con un’Italia che riconquistava la libertà» aggiungendo che nella Resistenza persero la vita anche 250 sacerdoti che erano stati deportati e vennero fucilate altre 210 persone. La Resistenza permise a De Gasperi di sedersi al tavolo della pace ha ricordato Ghezzi, insistendo sul fatto che «le radici della Costituzione affondano nella Resistenza».
In piazza Loggia unita nel ricordo della Resistenza ieri non è mancato Cesare Trebeschi, sindaco di Brescia negli anni tra il 1975 e l 1985, il padre Andrea morì nel campo di concentramento di Gusen.