Cembre spa: i conti volano
Il presidente Giovanni Rosani: «Mai così in alto nella storia del gruppo»
Bilancio record per Cembre. I ricavi della capogruppo hanno raggiunto quota 103,5 milioni (+ 9,3%), in crescita (+9,6%) il risultato operativo e l’utile netto che ha raggiunto i 24,4 milioni (+53,4%).
Continuare a crescere a suon di record non è mai facile. Soprattutto in un settore come quello dei connettori elettrici, degli utensili per la loro installazione, dei prodotti e applicazioni brevettate destinate e utilizzate dalle ferrovie di tutto il mondo. Ma questo dicono i numeri del bilancio 2017 approvati ieri dall’assemblea degli azionisti di Cembre. I ricavi della capogruppo Cembre Spa hanno raggiunto quota 103,5 milioni (+ 9,3%) così come in crescita (+9,6%) è stato il risultato operativo e l’utile netto che ha raggiunto i 24,4 milioni (+53,4%). Performance che hanno consentito al presidente del cda e amministratore delegato, Giovanni Rosani di proporre all’approvazione dell’assemblea, un dividendo a 0,80 euro per le 16.715.343 azioni (più 14,3%) rispetto ai 70 centesimi dell’esercizio precedente. Sarà così staccato un assegno di oltre 13 milioni mentre 11 andranno a riserva straordinaria.
Giustificata la soddisfazione del presidente: «Sia il fatturato, sia i risultati reddituali hanno raggiunto il valore massimo nella storia del gruppo Cembre con il margine operativo lordo pari al 25,2% del fatturato. Nel primo trimestre 2018 i ricavi consolidati sono in crescita (+8,4%), in incremento sia in Italia sia all’estero. Riteniamo che anche quest’anno Cembre chiuderà con un aumento sia dei ricavi sia dei margini». Ed è l’attenzione ai margini che guida le scelte strategiche del gruppo. Nei prossimi 18 mesi non è stata esclusa qualche nuova acquisizione «anche perché è un bel modo di investire la nostra liquidità» ha precisato l’ad. Per ora gli investimenti (1,6 milioni) sono stati finalizzati alla crescita interna con la creazione di un nuovo capannone antisismico e l’ampliamento del magazzino. Ma anche in questo caso Rosani ha le idee chiare: «vorremmo continuare ad ampliarci».