IMMAGINE E IDENTITÀ
Sono stati tre autentici colpi di cannone per la cultura bresciana. Fragorosi come sparati dal mastio del Cidneo. Hanno prodotto effetti sull’intera città. Se ne è uniformemente sentito il rumore, l’avvertimento è stato decifrato, la notizia ampliata. Eppure, passato un mese o poco più, sembra finito quell’alone di prestigio, di primato che la riapertura della Pinacoteca, l’inaugurazione della mostra su Tiziano e la restituzione all’Ateneo dell’appartamento Tosio, avevano provocato sui bresciani. È solo una apparenza certo. I tre eventi continuano a dare i propri frutti. Eppure si ha l’impressione che tutto sia tornato nella pigrizia o forse nelle abitudini riservate della città. Ciò che manca a queste tre straordinarie occasioni è la voglia, il desiderio di farsi vedere. Serve, affinché diventino itinerari d’abitudine dei concittadini, prima che degli ospiti, un di più di immagine, l’allestimento di un palcoscenico, una enfasi misurata, ma autentica, capace di fare di questi nuovi spazi, di queste autorevoli occasioni, parte significativa della nuova identità di Brescia. Ed all’uopo serve un progetto complessivo. Occorre qualcosa di più e di stabile. Dalle insegne dei palazzi, alla segnaletica per raggiungere gli spazi, dall’allestimento dentro e fuori la città, nei quartieri, nei comuni contermini, a qualche effetto mirabolante che esalti quei siti, a molta letteratura da far giungere nelle case dei bresciani. Sembra quasi uno snobismo l’aver riaperto casa Tosio senza nemmeno un manifesto di ricordo che magari funga da insegna della casa, sull’esterno di via Tosio, con le informazioni per la visita. E sembra una provocazione arrivare in città per la visita alla mostra di Tiziano senza trovare una segnaletica dettagliata che guidi dalla periferia a Santa Giulia. E pare una modestia che confina con l’indifferenza non allestire grandi immagini, colonne decorative, informative della nuova immagine della città. E poi perché non utilizzare il gasometro sul cavalcavia Kennedy o la torre delle poste in piazza Vittoria per proiettarvi costantemente con il meccanismo delle luci d’artista l’immagine della Nuova Pinacoteca o del Tiziano, per dare il gusto della cultura come festa, come il segno, il simbolo di una città che va mutando volto? Sì, serve più marketing. Già da ora, ma è solo un ulteriore esempio, sarebbe necessario avere una promozione quotidiana sui laghi per segnalare con forza la nuova immagine della città di Brescia, che diventa, se adeguatamente diffusa, un contributo anche alla qualità del turismo.