Sedicenne massacrato di pugni: fermata baby gang valtrumplina
La vittima sfigurata al Freccia rossa. I responsabili hanno 19, 21 e 17 anni
Gli hanno rotto la mandibola e l’arcata dentale superiore solo perché chiedeva la restituzione del cappellino che gli avevano rubato. Ora gli aggressori del 16enne di Desenzano, pestato brutalmente il 21 gennaio al Freccia Rossa durante il firma copie del rapper Sfera Ebbasta, sono stati identificati grazie alle telecamere del centro commerciale ed arrestati. Un 19enne di Concesio, quello che ha sferrato i colpi con un tirapugni, è finito in carcere: era in stato «di messa alla prova» per una condanna d’estorsione aggravata. Il complice 21enne è finito ai domiciliari, l’altro, 17enne di origini rumene, in comunità.
II branco che si fa forte con un ragazzino. La ricerca di una scusa banale per menar pugni. Si va oltre il bullismo perché le prepotenze si trasformano in violenza feroce e gratuita nei confronti di una vittima scelta a caso: un 16enne sfigurato a forza di pugni, dopo che aveva chiesto la restituzione del berretto che gli era stato sottratto. Dopo alcune settimane di indagine sono stati rintracciati e arrestati gli aggressori, tutti della Valtrompia, di 19, 21 e 17 anni. Per loro l’accusa è di concorso in rapina e lesioni personali gravi e aggravate.
È il pomeriggio del 21 gennaio scorso, al centro commerciale Freccia Rossa va in scena il firma copie del rapper Sfera Ebbasta (per chi ha superato l’età dell’adolescenza, è quello travolto nelle scorse ore dall’ira dei social per aver evidenziato la presenza di due Rolex sul suo polso durante la sua esibizione al concertone del Primo maggio a Roma).
I ragazzini in attesa di un autografo sul cd del loro idolo sono centinaia. Una bolgia. Il gruppetto, forse per nulla interessato al rap, si mescola alla folla e sceglie la vittima, un 16enne di Desenzano, al quale sfilano il berretto che porta in testa. Si comincia a discutere. All’ennesima richiesta di restituzione volano spintoni e qualche schiaffo, fino a quando il 17enne e il 21enne bloccano il ragazzino che, impossibilitato a difendersi, viene colpito più volte dal 19enne che ha armato la sua mano con un tirapugni. Gli rompe la mascella e i denti dell’arcata superiore, mentre i compari tengono lontani gli amici del 16enne che cercano di prestargli soccorso. Sempre mescolandosi alla folla, gli aggressori, si danno alla fuga. Pensando di averla fatta franca. Il ragazzino viene ricoverato in ospedale, dove viene anche sottoposto ad alcuni interventi chirurgici di maxillo facciale per cercare di ridurre le fratture — alcuni danni, però, saranno permanenti, hanno già comunicato i medici —. I genitori della vittima sporgono denuncia al commissariato di Desenzano e la procura di Brescia, con il sostituto procuratore Ambrogio Cassiani, in collaborazione con il tribunale per i Minorenni, apre un fascicolo d’indagine.
Si ricostruisce il pomeriggio, animato anche dal furto di un portafogli con annesso pestaggio della vittima giovanissima che aveva denunciato il fatto (per il quale erano stati poi arrestati 4 ragazzini). Dettagli importanti arrivano dalle immagini delle telecamere di sorveglianza del centro commerciale. In mezzo alla calca si inquadra la brutale aggressione del 16enne (in un primo momento si era pensato ad una caduta accidentale). E, in mezzo a tanti visi, se ne scorge uno familiare per le forze dell’ordine. È quello del 19enne, di Concesio, in stato di messa alla prova per una condanna a due anni e sei mesi per estorsione aggravata, emessa qualche mese fa (a curriculum anche qualche guaio anche per droga e reati contro la persona). In breve la Polizia arriva anche ai complici, il 17enne, di origine romena, residente a Villa Carcina e il 21enne, di casa a Sarezzo.
Per l’esecutore materiale del pestaggio si sono aperte le porte del carcere, mentre al 21enne, incensurato, sono stati concessi i domiciliari. Il 17enne è stato trasferito, invece, in una comunità.
Il precedente Lo stesso pomeriggio altri quattro ragazzini sono stati arrestati per furto e pestaggio