Corriere della Sera (Brescia)

Tatuaggio sì, ma temporaneo La nuova moda

Il progetto che piace anche all’estero è di due giovani bresciani

- Gatta

Una sirena, un ritratto, va bene tutto: purché a tempo. Niente ago e inchiostro, ma una decalcoman­ia che se ne va con un colpo di spugna. Il risultato è sorprenden­te. Ci pensa «La bottega del tatuaggio»: a tirarne le fila sono Andrea Canè e il socio Francesco Riviera. Che sfornano 5 mila pezzi l’anno.

Va di moda il tatuaggio a tempo. Nel senso che non dura per sempre come quelli «tradiziona­li». Mettiamo che uno desideri la sirena sul petto per attirare l’attenzione in spiaggia. Accontenta­to. Dopo tre giorni, con un colpo di spugna, la sirena sparisce. E il petto torna libero, caso mai il giovanotto in questione volesse farsi tatuare, sempre in via provvisori­a, il profilo della più bella del reame. In vista di un derby, invece, al tifoso piacerebbe­ro nome e immagine del pedatore prediletto impressi sulla fronte? Basta che ci pensi una settimana prima e mandi l’ordine a «La bottega del tatuaggio». Con dieci, quindici euro al massimo, sarà accontenta­to pure lui.

I tecnici, una volta elaborato il disegno, spediranno all’interessat­o (con tanto di istruzioni naturalmen­te ) la decalcoman­ia da applicare sulla pelle. Il risultato è sorprenden­te. Ad occhio non si distingue un tatuaggio realizzato con l’ago e il colorante da questo «adesivo» temporaneo.

A Brescia la bottega è retta da due giovanotti che a sommare i loro anni non arrivano al mezzo secolo. Titolare Andrea Canè, padre di origine sarda ma ben radicato a Flero. Il socio è Francesco Riviera, di Castegnato. Andrea, fino a tre anni fa, si occupava di sistemi di apertura e chiusura dei cancelli. Ma il lavoro non gli dava soddisfazi­one. L’ha lasciato di colpo, ripromette­ndosi però di non oziare, ma piuttosto di inventarsi una nuova attività. Pausa brevissima, in verità. Un bel giorno, dopo aver provato per curiosità un tatuaggio a tempo, ha pensato che l’argomento potesse interessar­e ragazzi e adulti. Velocement­e s’è impratichi­to e s’è messo in commercio, chiamando con sé l’amico Francesco.

Un successo: oggi i due sfornano qualcosa come cinque milioni di pezzi all’anno. Li chiedono grandi ditte per omaggi o promozioni. E non mancano i privati — dai trenta ai cinquanta al giorno — che desiderano, anche in parti anatomiche impensabil­i, l’immagine della star preferita o una scritta misteriosa.

Una dozzina di dipendenti hanno poi il compito di ricevere gli ordini, fornire le spiegazion­i richieste, assicurare che il prodotto sia innocuo. Un’altra squadra ancora interviene in caso di chiamata su un set cinematogr­afico o a una sfilata. La riedizione di Ben Hur o Educazione siberiana prevedevan­o largo uso di tatuaggi. L’idea ha fatto proseliti. A qualche stilista piace decorare il corpo delle modelle. E l’equipe bresciana provvede. Se poi da tatuare sono i bambini invitati ad una festa, allora bisogna assicurare alle mamme che una doccia farà scomparire tutto. Se uno non si lava, mettiamo, il disegno rimane dai tre ai dieci giorni. Tutto dipende dal grado di acidità della pelle.

Per far conoscere la loro bottega i titolari si affidano ai social. «In media spendiamo cinquemila euro alla settimana — osserva Andrea — per far sapere che esistiamo. Parliamo ai privati giacché le industrie che ordinano migliaia e migliaia di pezzi, ormai, ci conoscono». Rigorosa la divisone del lavoro: lui bada alla parte tecnica, mercato e propaganda sono cura di Francesco. Risposta immediata per chi ordina un tatuaggio, via chat. Al computer c’è sempre qualcuno per prendere l’ordine o spiegare al potenziale cliente che nel caso in cui desideri un disegno particolar­e deve spedire l’immagine desiderata, che sarà poi riprodotta.

Non c’è che dire, una bella idea quella maturata tre anni or sono. Dai cancelli… ai tatuaggi che si cancellano. Andrea ride al gioco di parole e aggiunge: «Abbiamo verificato che molti provano il tatuaggio delebile prima di affrontare il tatuaggio che resta in eterno». Impression­ante il numero degli interessat­i. Andrea gongola: «Su Facebook, siamo a più di 160 mila follower e in Instagram a quasi 90 mila. Ora stiamo lavorando alla nuova linea di marketing per creare un posizionam­ento nuovo».

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Creazioni Alcuni modelli di tatuaggi removibili mesi a punto dall’azienda bresciana

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