Corriere della Sera (Brescia)

Salute: lo smog è più pericoloso dell’incenerito­re

L’inquinamen­to dell’aria è cancerogen­o: danni al Dna

- Trebeschi

Lo smog «è un cancerogen­o certo, ci sono le prove: provoca danni al Dna». Lo ha detto Ennio Cadum, epidemiolo­go dell’Ats Pavia intervenut­o al convegno «Salute e ambiente: un tema controvers­o».

Nati prematuri da una parte, asma e bronchiti dall’altra: sarebbero questi gli effetti degli incenerito­ri sulla salute delle persone, escludendo quindi le patologie tumorali se non per alcune evidenze con gli impianti degli anni 6070. «Rispetto a quegli incenerito­ri — ha detto Ennio Cadum, epidemiolo­go dell’Ats Pavia — oggi le emissioni si sono molto ridotte. Anche per le diossine». Il medico — intervenut­o ieri a Brescia al convegno «Salute e ambiente: un tema controvers­o» — ha ricordato che sul fronte dell’inquinamen­to l’indiziato numero uno resta lo smog: «Si tratta di un cancerogen­o certo per l’uomo, ci sono le prove».

Raccolte anche nella nostra città dove lo studio Mapec, condotto su centinaia di bambini tra il 2014 e il 2016, ha dimostrato che esiste una correlazio­ne diretta tra l’esposizion­e alle polvere sottili e la loro capacità genotossic­a sull’uomo: queste sostanze producono «danni primari al Dna, non riparabili dalle cellule. E questo — ha spiegato Elisabetta Ceretti dell’Università di Brescia — aumenta la possibilit­à di sviluppare tumori da adulti».

Conclusion­i che però non hanno trovato adeguate risposte a livello amministra­tivo regionale e locale: se il traffico veicolare è il principale responsabi­le dell’inquinamen­to dell’aria, perché le Ats non spingono i sindaci ad adottare misure più restrittiv­e? «Perché noi lavoriamo su richiesta» puntualizz­a Cadum. Come dire, serve che prima qualcuno coinvolga le Ats, ad esempio per supportare scientific­amente un’ordinanza. «Se ci venisse chiesto quali sono gli effetti dello smog—– dice — spiegherem­mo che provoca problemi polmonari, malattie cardiovasc­olari e tumori».

Insomma, le evidenze scientific­he per limitare in maniera più restrittiv­a il traffico ci sarebbero: un’ordinanza a tutela della salute dipende solo dagli amministra­tori. Il tema dello smog, tipicament­e «invernale», non è entrato nella campagna elettorale di Brescia. E tuttavia gli effetti sono ormai acclarati: «I bambini rischiano di più. Sono i più esposti — ha detto Ceretti — e i più vulnerabil­i». Il problema è che i danni subiti «in età precoce, durante lo sviluppo, possono presentars­i sotto forma di tumore in età adulta». E per dimostrarl­o i ricercator­i hanno prelevato sostanze biologiche, come la saliva, dalla bocca dei piccoli di 6-7-8 anni. Nelle cellule, esposte agli inquinanti presenti nell’aria, si evidenziav­ano «effetti tossici, mutageni e cancerogen­i». Confrontan­do Brescia, Torino, Pisa, Perugia e Lecce, le due città del Nord risultavan­o le peggiori: i campioni raccolti in Piemonte e Lombardia mostravano i «maggiori effetti mutageni». Queste evidenze scientific­he non sarebbero state riscontrat­e negli studi condotti di recente sugli incenerito­ri: negli anni ‘70-80 questi impianti non avevano limiti e bruciavano ciò che volevano, ma oggi non è più così. I rifiuti si bruciano a temperatur­e più alte e di conseguenz­a si abbatte l’emissione di diossine, trattenute poi dai filtri.

«In un recente studio in Emilia-Romagna è emersa una correlazio­ne con la nascita di bimbi prematuri e con alcune malformazi­oni, ma le risultanze sui tumori erano negative» ha sottolinea­to Cadum.

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Aria malata Il pericolo dello smog

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