Alle urne per il consiglio comunale andranno anche seimila nuovi italiani
Arrivano da 130 Paesi diversi. Rispetto al 2013, cambiato un quarto dell’elettorato
Gli iscritti a votare alle prossime amministrative a Brescia sono poco meno di 145mila (77mila donne, 68mila uomini), un numero leggermente superiore al 2013, quando gli aventi diritto erano poco meno di 142mila. In cinque anni il corpo elettorale è però mutato non poco: c’è chi ha lasciato la città, c’è chi è arrivato (in misura maggiore), chi è morto e chi cinque anni fa c’era già ma nel frattempo ha acquisito la cittadinanza italiana. Questi ultimi, ad esempio, non sono pochi: dal 2013 a oggi sono diventati nuovi cittadini italiani (nati all’estero) maggiorenni poco meno di 6mila persone, il 4% del corpo elettorale complessivo. Ci sono nazionalità d’origine prevalenti, ma puntare solo su una di queste per attrarre elettori non sortirebbe grandi risultati: i nuovi cittadini sono infatti nati in 130 Paesi differenti. I pakistani sono i più numerosi (750 circa), seguiti da albanesi (550), da quelli del Bangladesh (500 circa) o del Ghana (350) ma già dalla decima nazionalità di origine siamo sotto le 200 unità. Pochi per poter pensare di attrarre voti in misura significativa. Di una lista composta da rappresentanti delle diverse comunità se ne peraltro discusso nei mesi scorsi ma l’ipotesi si era poi arenata, non prima di aver creato malumori trasversali. Qualche rappresentante (vero o presunto) di comunità in qualche lista ci sarà ma è difficile pensare che questi possano essere davvero in grado di raccogliere consensi significativi, sufficienti ad entrare in consiglio comunale. Oltre ai nuovi cittadini il corpo elettorale è anche mutato per altre cause. I morti innanzitutto, nel quinquennio circa 10mila. O i cancellati verso altri Comuni o verso l’estero, sostituti nel frattempo da nuovi entranti. Tra questi ovviamente ci sono anche diversi stranieri che non avevano diritto di voto nemmeno cinque anni fa, ma facendo stime prudenti si può stimare in almeno 20mila il ricambio del flusso elettorale legato al cambio di residenza. Ventimila, più 10mila morti, più 6mila nuovi cittadini fanno 36mila, un quarto dell’elettorato complessivo. Non solo l’elettorato è sempre più mutevole negli orientamenti, ma in cinque anni cambia proprio. Il che complica le cose al momento dell’analisi dei flussi dopo il voto ma impone soprattutto ai candidati di conquistare sempre nuovi elettori.